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Il bluff delle buche Segnali di pericolo invece di chiuderle

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Marciapiedi groviera da un anno Il Comune si «cautela» con i cartelli

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I«nuovi» cartelli-beffa che indicano il pericolo generico, corredati dal pannello integrativo che spiega a cosa prestare attenzione, sono apparsi per la prima volta tra via Sebino e via Nemorense, quartiere Trieste nel II Municipio, nell'aprile 2011. Più di un anno fa. Da allora, insieme alle buche, si sono moltiplicati: nel raggio di poco più di un chilometro se ne contano almeno dieci. Una «soluzione» di certo più economica rispetto al rifacimento della sede stradale, che in qualche modo tutela - in caso di incidente - anche il Comune, ma che cittadini e negozianti definiscono «vergognosa: abbiamo chiesto aiuto perché non si cammina più e ci hanno messo i segnali di pericolo, assurdo». I problemi sono iniziati, come detto, oltre un anno fa, da quando residenti e commercianti lamentano l'assenza di interventi sui marciapiedi dell'intero quadrante, da via Chiana (traversa di via Salaria) a viale Libia, in prossimità della nuova fermata della metropolitana. I commercianti spesso obbligati a soccorrere i clienti che si apprestavano a entrare in negozio in seguito a rovinose cadute, da queste parti praticamente all'ordine del giorno. Il manto stradale risulta disconnesso, anche in assenza di buche sono le radici degli alberi a obbligare i pedoni a un pericoloso sali-scendi, questi tratti sono difficilmente percorribili soprattutto per anziani, mamme col passeggino, e totalmente impraticabili per i disabili. Lo sa bene il farmacista di via Nemorense, che dopo essersi rivolto al Municipio per le condizioni del marciapiede davanti alla sua attività, si è visto piantare il palo di pericolo: «Ridicolo, le persone rischiano di farsi male». Nella petizione che i commercianti, rappresentati da Santina Antonini, hanno presentato in Municipio ormai diversi mesi fa si chiede l'apertura del cantiere: «Tantissime persone cadono - spiega la signora Santina - e ci rimettiamo anche noi commercianti, fare una passeggiata qui diventa una fatica». Qualcosa, come spiega l'assessore alle Attività produttive del II Municipio, si starebbe muovendo: «Il problema sono i fondi - spiega Mario Mancini - sappiamo che via Nemorense è in condizioni pessime, l'abbiamo comunque messa in cima alle nostre priorità partecipando a un bando regionale che stanzia 300mila euro per il rifacimento di sede stradale e marciapiedi». Mentre si attendono gli esiti del bando, i cartelli, e le buche, restano dove sono. Come succede, del resto, anche altrove nella Capitale. Altri esempi di buche «storiche», di cui ci si è occupati non rattoppando l'asfalto bensì installando il cartello di pericolo, si trovano sul lungotevere Arnaldo da Brescia, dove la segnaletica «marciapiede dissestato» è stata addirittura apposta in prossimità di uno stallo giallo per disabili. «Diventa una sorta di tutela per il Comune - chiarisce l'avvocato Carmine Laurenzano di Codici - certo non equivale a un esonero totale di responsabilità dell'ente, ma in caso di incidente il pedone non potrà dire di non essere stato avvisato».

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