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Otto anni agli stupratori conosciuti su internet

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Adotto mesi da quel tragico episodio, ieri il gup Donatella Pavone ha condannato a otto anni di reclusione i cinque ragazzi cinesi arrestati al Prenestino alla fine dello scorso ottobre con l'accusa di sequestro di persona e violenza sessuale. Il giudice, inoltre, ha deciso di inasprire la pena rispetto a quanto chiesto dal pm. Lo stupro si consumò in una pensione dell'Esquilino, rione multietnico ormai a maggioranza asiatica. La vittima è una giovanissima studentessa universitaria originaria di un paese alle porte di Roma. Come tutte le sue coetanee, anche lei, 21enne, passava diverso tempo sui social network e su internet. Ed è proprio nella realtà virtuale che ha incontrato uno dei ragazzi cinesi. Con il passare del tempo Feng, questo il nome del ragazzo, ha conquistato la fiducia della studentessa riuscendo a strappare un appuntamento dal vivo per conoscersi. All'appuntamento però il ragazzo si è presentato con quattro amici connazionali. I sei hanno mangiato e bevuto in un ristorante cinese, poi si sono spostati in un disco pub non lontano. Qui, secondo il racconto della vittima, sono avvenuti i primi approcci. Poi l'alcol, e forse la droga nel bicchiere, hanno fatto abbassare le difese.

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