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Ultima chance per le opposizioni C'è il nuovo maxiemendamento

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Arrivano le sanzioni per Alzetta (Action): tre giornate di sospensione

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Ilmassimo delle sanzioni previste dal regolamento capitolino, e una lettera di richiamo al consigliere Pdl, Fabrizio Santori. Così nella giornata in cui il Pd sferra un colpo basso (bassissimo) con manifesti offensivi, tanto da far intervenire il segretario nazionale del Pdl, Alfano, in Campidoglio si cerca di chiudere con il passato e di pensare all'immediato futuro. Pur continuando nell'assordante silenzio sul caso Lucarelli, il capo segreteria del sindaco Alemanno che si è lanciato nella bagarre di lunedì con uno sgambetto a una miltiante dei comitati. Nonostante i toni sempre alti nel Palazzo Senatorio si lavora a pieno ritmo per l'exit strategy. Di tempo non ce n'è più. Il 16 giugno scade infatti il concordato fiscale e seppure soggetto a proroga, occorre fare in fretta. «Se l'Assemblea non dà il via libera alla holding capitolina - ricorda il presidente della commissione Bilancio, Federico Guidi - le casse comunali perderebbero 21 milioni di euro». Per questo tecnici e consiglieri sono stati a lavoro fino a tarda sera per un nuovo maxiemendamento che verrà illustrato in commissione Bilancio stamattina. La volontà è quella di fare approvare il provvedimento in commissione entro oggi e votarlo domani massimo lunedì. Due le strade da seguire: quella di aprire alle opposizioni, come ribadito dallo stesso Alemanno, per apportare migliorie al nuovo maxiemendamento; oppure tirare dritto con un colpo di maggioranza. Stavolta la «palla» insomma se la gioca l'opposizione. Anzi le opposizioni. Del nuovo testo è trapelato soltanto un maggiore controllo dell'Assemblea capitolina sui bilanci delle aziende. Materia sulla quale poter lavorare ce n'è. Adesso è soltanto una questione di volontà squisitamente politica. Il Pd definisce, a volte a ragione a volte a torto, «arrogante» l'atteggiamento della maggioranza. Dimenticando però che, al di là di un referendum che poco c'entra con la cessione di una parte delle quote Acea, i romani hanno scelto il Pdl per il governo della Capitale. Con un Campidoglio ormai sotto assedio qualcuno potrebbe iniziare a pensare che l'obiettivo finale sia un altro. Il commissariamento? Forse. Anche se si sta già studiando una proroga dei termini per l'approvazione del bilancio, fissati per il 30 giugno. Probabile che, al contrario di quanto creduto sinora, l'obiettivo reale sia quello di affogare la holding. Creare una cabina di regia (e di controllo) su tutte le aziende comunali potrebbe essere interpretato come un «tutoraggio» sui manager aziendali. Su acquisti, bandi di gara, assunzioni, efficientamento dei servizi ci sarebbe un occhio (autorevole) in più. Nella nuova composizione dei Cda è prevista anche la presenza dei sindacati. Fatti questi che hanno fatto tremare più di una poltrona. A sostegno di ciò la semplice considerazione che, se è vero che la cessione del 21% Acea si può rinviare di qualche mese, è altrettanto vero che dalla privatizzazione non si torna indietro. E i tempi in cui il Campidoglio dovrà autorizzare la cessione parziale di Atac e Ama, non sono poi lontani. Tempi che coincidono con il nuovo mandato elettorale che partirà nel 2013. (Foto Gmt) Sus. Nov.

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