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Tiberina in tilt Manifestanti pronti allo scontro

Rifiuti, sit-in contro la nuova discarica

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Nonostante le forze dell'ordine abbiano giocato d'anticipo bloccando il traffico in ingresso sulla Tiberina, da due giorni ormai in balìa del presidio contro la discarica di Pian del'Olmo, i disagi si sono fatti sentire nell'intero quadrante a Nord di Roma, dove il traffico, nelle ore di punta, ieri era insostenibile, specie tra uscita del Gra, Flaminia e svincolo di Prima Porta. Solo un assaggio «del caos che siamo pronti a scatenare nei prossimi mesi», annunciano i manifestanti, che non hanno abbandonato nemmeno un istante l'ingresso della cava al confine tra il Comune di Roma e quello di Riano, indicata dal prefetto Sottile quale alternativa a Malagrotta. Sacchi a pelo, falò, caffè, i residenti di Riano e hinterland - diverse centinaia di persone "pronte a tutto", come dicono loro - hanno trascorso la notte incatenati ai cancelli che conducono al sito e non hanno alcuna intenzione di andarsene. "La protesta va avanti fino a che il nostro comune non sarà salvo", annuncia senza tentennamenti il sindaco di Riano, Marinella Ricceri. La giornata è proseguita tranquilla: se fuori dalla "zona rossa" il traffico impazziva: al chilometro 7,5 della Tiberina le anziane lavoravano a maglia, i bambini giocavano a pallone e la protezione civile era a disposizione per misurare la pressione. Esclusa l'ipotesi di far avvicinare tecnici e periti: "Chiamino pure l'esercito, ci stenderemo tutti a terra". Il sit-in dunque prosegue a oltranza, mentre è stata confermata per domani la manifestazione dei 17 sindaci della Valle del Tevere davanti a Montecitorio "per chiedere al Parlamento di unirsi a noi in una battaglia di legalità". Intanto non si placa il dibattito politico sull'opportunità di collocare la discarica a Pian dell'Olmo. Quel sito, infatti, non era l'area che il governo aveva indicato "al top delle aree compatibili". Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini torna così sull'emergenza rifiuti nella Capitale all'indomani della decisione del prefetto Goffredo Sottile, commissario per il superamento dell'emergenza ambientale a Roma, di realizzare a Pian dell'Olmo la discarica provvisoria destinata a sostituire Malagrotta, che sarebbe dovuta essere chiusa entro il 30 giugno ma verrà prorogata, come ha chiarito ieri lo stesso Sottile. Non è del resto un mistero che Clini preferisse Monte Carnevale, indicato dai tecnici dell'Ambiente come sito "perfetto" e "ideale" per realizzare una discarica. La scelta è caduta poi su Pian dell'Olmo - dopo le dimissioni del prefetto Pecoraro che aveva puntato su Corcolle, area però scartata categoricamente sia dall'Ambiente sia dai Beni culturali - perché su Riano si è trovata quella larga convergenza tra istituzioni - Regione Lazio , Provincia di Roma e Campidoglio - auspicata più volte da Sottile e irrealizzabile su Monte Carnevale per la contrarietà di tutti gli enti locali a realizzare una Malagrotta bis nella Valle Galeria. Clini avrebbe preferito in ogni caso Monte Carnevale però "la scelta non è del ministero, in questo momento è affidata a un commissario che sostituisce i poteri di Regione, Comune e Provincia. Se gli enti locali hanno soluzioni migliori da offrire, noi saremo ben lieti. Però ognuno deve fare il suo mestiere, altrimenti non funziona. Noi abbiamo lavorato sui sette siti indicati dalla Regione. Abbiamo analizzato i vincoli ambientali e Pian dell'Olmo è una di quelle aree nelle quali è possibile realizzare un impianto a condizione che vengano assicurate la sicurezza dell'ambiente, l'eliminazione del rischio di contaminazione delle falde acquifere e l'eliminazione di rischi di contaminazione ambientale intorno alla discarica - spiega il ministro - Da un punto di vista teorico questo si può fare, nel senso che si possono realizzare, come abbiamo scritto nel rapporto consegnato il 24 marzo, interventi d'ingegneria che garantiscono questo risultato. Se devo dire se quella era l'area che il ministero aveva indicato al top delle aree compatibili, no. Non è una di queste". La discarica di Pian dell'Olmo "potrà essere autorizzata solo sulla base di un progetto che assicuri il superamento delle criticità relative alla sicurezza idrogeologica". La nuova discarica di Roma "dovrà avere una dimensione ridotta e una funzionalità transitoria, in modo da coprire il tempo necessario per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata e recupero dei rifiuti". Per evitare le sanzioni europee e assicurare il rispetto della legge nazionale, inoltre, precisa il ministro, "i rifiuti conferiti dovranno essere pretrattati. Il tema è rispettare le normative: se questo continua a diventare argomento di dibattito politico, temo moltissimo che non si riesca a trovare una soluzione". In ogni caso parlare solo della discarica rischia di essere fuorviante: "Se non si lavora avendo in mente la gestione del ciclo dei rifiuti, non si uscirà mai dalla situazione nella quale si trova Roma oggi", dice il ministro spiegando come la normativa Ue imponga "di non conferire più rifiuti non trattati nelle discariche. Il che vuol dire che devono funzionare gli impianti di Tmb. Questa è la prima priorità. La seconda è far partire di corsa la raccolta differenziata. La terza è la discarica, che diventa man mano meno importante in relazione all'aumento di differenziata e trattamento dei rifiuti. Noi abbiamo offerto alle amministrazioni un piano per Roma che mette a disposizione risorse del ministero per aiutare il Comune ad accelerare tutti gli interventi necessari". Il prefetto Sottile dal canto suo tira dritto: la discarica potrebbe iniziare a funzionare già entro la fine dell'anno. Il commissario esclude l'affidamento diretto per la discarica di Pian dell'Olmo, come richiesto dalla Polverini: "L'ordinanza prevede una procedura coerente con la somma urgenza, però le norme Ue non sono state derogate. Si può pensare a una gara limitata nella quale vengono individuate, conoscendo quali sono le grandi imprese o anche quelle non grandissime, quelle che possono realizzare l'opera. Si possono selezionare le ditte da invitare, per accelerare i tempi ma questo lo stiamo ancora studiando e poi è preoccupazione più del soggetto attuatore che del commissario. Io posso dare un indirizzo ma poi la responsabilità diretta è della Regione, con cui faremo una riunione tra oggi e domani". Il prefetto - che ieri si è incontrato con la Polverini, ha sentito Zingaretti e rassicura i cittadini: "La tutela del cittadino è la preoccupazione prioritaria" - inizierà con l'espropriare il sito, di proprietà del patron di Malagrotta, Manlio Cerroni. Sottile chiarisce poi il futuro immediato della maxidiscarica, che dovrebbe chiudere il 30 giugno: "Penso proprio che prorogherò Malagrotta. Non so per quanto, il minimo indispensabile. Non è facile dire quando la discarica di Pian dell'Olmo entrerà nella piena operatività, bisogna vedere il progetto. Potrebbe già essere entro l'anno, ma non mi impegno. La nuova discarica sarà provvisoria perché la Regione dovrà poi attuare il suo Piano rifiuti e dunque c'è una limitazione temporale congenita della discarica".

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