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Sul Bilancio dialogo possibile ma la Polverini inverta la rotta

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Trasferimenti agli enti locali, imprese e sociale i nodi da sciogliere

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Mapurché la maggioranza affronti e si confronti su tre temi: trasferimenti ai Comuni, imprese e occupazione, e sociale». Pensiero e parole del capogruppo del Pd alla Pisana Esterino Montino, che pur tendendo una mano alla governatrice Renata Polverini, non risparmia critiche al governo della Regione. Onorevole Montino, il suo giudizio sull'assestamento di bilancio è stato molto critico. Perché? «Perché la giunta sta fuori dal mondo. La situazione è più grave di quella che ci vogliono far credere. La Regione deve miliardi agli enti locali, tra i quali Campidoglio e Provincia di Roma; i fornitori per essere pagati devono aspettare un anno e mezzo. Un conto complessivo da default. Dov'è il processo positivo che racconta la Polverini? Dovrebbe fare un bagno di verità e responsabilità, altrimenti rischia di fare la fine di Berlusconi. Minimizzare non conviene». Sulle riforme strutturali che giudizio dà? «Non si è fatto nulla. Servirebbe uno sforzo di responsabilità e razionalizzazione su accorpamento dei consorzi di Comuni sotto i mille abitanti, Province, comunità montante, consorzi di bonifica e decreto Monti sui servizi pubblici. Per quest'ultimo la Regione ha tempo sino alla fine di giugno per formulare proposte sui servizi a rete (acqua, trasporti, rifiuti), ma finora non c'è uno straccio di proposta. La maggioranza è latitante e senza un govenro politico. Non è stato avviato alcun tavolo istituzionale ma la Polverini va avanti comportandosi come se fosse sempre in campagna elettorale. Ma noi siamo disposti a dialogare, ad esempio partendo dai rifiuti». Cioè? «Siamo disposti a correggere il Piano in Consiglio. Abbiamo detto che accorpare l'Ato Provincia a quello di Roma era un errore, ma sui rifiuti ci siamo comportati responsabilmente. Se la Polverini vuole riparlarne siamo a disposizione. Restiamo del'idea che mettendo a regime i quattro impianti di Tmb e costruendo il quinto si possa risolvere il problema allo stesso costo e creando una piccola discarica. Sinora si è avvelenato il clima, creando un tutti contro tutti senza precedenti». Sulla questione chi ha più responsabilità Alemanno o la Polverini? «La governatrice ha sempre detto di puntare sulla differenziata, ma non ha mai sbloccato le risorse per Province e Comuni. Poi ha preferito farsi commissariare, scaricando su Pecoraro le responsabilità. Ma le colpe maggiori sono di Alemanno che dal 2008 non vuole risolvere il problema. Prima ci ha accusato di essere collusi con Cerroni, senza ricordare che San Vittore è di Acea, due Tmb di Ama e Gaia di un consorzio di Comuni. Con Cerroni abbiamo risparmiato, senza creare monopoli e bloccando rischi di infiltrazioni criminali. Poi Alemanno, adducendo motivi economici, preferirebbe spendere meno gettando il tal quale indiscarica, ma è illegale. Il Conai versa ogni anno 14-15 milioni di euro per il materiale riciclato, soldi che non vanno al Campidoglio perché le piattaforme sono private. Sui rifiuti ha ragione Clini: aumentare la differenziata anche solo al 40% e mettere a pieno regime gli impianti significa chiudere il ciclo allo stesso costo». C'è poi il capitolo sanità. «La Polverini ha iniziato col chiudere i piccoli ospedali di provincia e si trova oggi una situazione esplosiva con i grandi ospedali al collasso. Una devastazione completa. Poi c'è Cotral: i debiti sono raddoppiati, sono stati cacciati dirigenti per vendetta politica e oggi rischiamo il default. Tuttavia siamo disposti a parlarne e a confrontarci. Partendo dal bilancio, purché si dia ossigeno, con le risorse che ci sono ovviamente, a enti locali, imprese, occupazione e sociale».

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