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Frati lancia l'sos: Umberto I al collasso senza ristrutturazione

L'entrata del pronto soccorso del Policlinico Umberto I a Roma

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È la carenza di posti letto il tallone d'Achille del Policlinico Umberto I. L'allarme arriva dal rettore de La Sapienza Luigi Frati a margine di una conferenza stampa sulle eccellenze dell'ospedale. Questa carenza ormai cronica - che ha fatto esplodere il Pronto soccorso e per anni ha intasato la «piazzetta» di pazienti in attesa anche giorni prima di essere ricoverati - secondo Frati potrebbe essere risolta portando a termine la ristrutturazione già pianificata. A ben vedere si tratta di un cane che si morde la coda. Il decreto 80 del commissario ad acta per la Sanità del Lazio che disciplina il riordino della rete ospedaliera previsto dal Piano di rientro dal deficit, fissa infatti il numero di posti letto per ogni nosocomio romano. L'Umberto I passa dai 1.335 posti letto (1.195 ordinari e 140 in day hospital) del 2010 a 1.230 (1.126 ordinari e 104 di day hospital). Una decurtazione di 105 posti letto. Inoltre, l'aumento dei posti letto comporta più personale e la Regione è vincolata al blocco del turn over imposto dal tavolo tecnico del governo. Un bel rompicapo, insomma, dal quale sembra difficile uscire. «Questo è un luogo di grandi eccellenze - spiega comunque Frati - Quello che manca è una struttura alberghiera, intesa come numero di stanze per i pazienti, adeguata al numero di malati. Speriamo che finalmente si riesca a iniziare la ristrutturazione che abbiamo progettato con la Regione, per avere i posti letto necessari». D'accordo con Frati il preside della facoltà di Medicina Adriano Redler: «L'ospedale sconta una carenza nelle tecnologie, cui stiamo cercando di sipperire, ma nonostante questo riesce a garantire un'ottima qualità delle cure. Manca anche una ricettività tale da renderci di primo livello anche dal punto ambientale e alberghiero, fermo restando che la struttura del Policlinico, fatta di padiglioni separati mentre ora si prediligono le strutture uniche, non rende agevoli le operazioni». «Sbloccare subito il progetto di ristrutturazione del Policlinico Umberto I - dice il capogruppo Pd in Regione Esterino Montino - Quello di massima è già pronto e sono immediatamente disponibili 168 milioni di euro. Esiste una convenzione che firmammo con l'Università e il Provveditorato delle opere pubbliche in base alla quale progettazione e lavori venivano affidati alla struttura che dipende dal Ministero. Il progetto è lì, prevede di svuotare l'Umberto I da tutte le funzioni non ospedaliere, rimettere a nuovo i padiglioni, realizzare una nuova piastra operatoria al centro dell'ospedale per concentrare i servizi comuni e tagliare sovrapposizioni, sprechi e doppioni. Si può cantierare in brevissimo tempo. Serve che la Regione esca dall'immobilismo e si muova. La vergogna della piazzetta perdura anche per sua responsabilità». Pronta la replica della Regione: «Non vi è alcun blocco della Regione al Masterplan del Policlinico Umberto I. Il progetto è stato approvato dal nucleo di valutazione dell'edilizia sanitaria dell'assessorato e trasmesso al Ministero della Salute per l'autorizzazione definitiva. Il Ministero, dopo una prima analisi, ha chiesto alcune integrazioni documentali che la Regione e gli uffici tecnici del Policlinico stanno predisponendo». In ogni caso il Policlinico continua a garantire numeri record. Ogni giorno fra pazienti, medici e tecnici entra al Policlinico Umberto I di Roma una folla di oltre 20mila persone, e in un anno sono oltre 2,3 milioni le prestazioni ambulatoriale erogate. L'ospedale nel 2010 ha effettuato 66mila ricoveri ordinari, 20mila d'emergenza e ha visto quasi 140mila accessi al Dea.

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