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I gestori si dividono

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Residenti sconcertati: faremo ricorso, vogliamo dormire

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«Sconcertati»si dicono invece i comitati dei residenti. A Trastevere, luogo simbolo della movida da cui è partita la crociata anti-coprifuoco, ieri tra i locali si respirava aria di soddisfazione. Dal bar La Malva a Friends, dal Bir & Fud ai piccoli rivenditori di alcolici di via Benedetta, il pensiero è soprattutto rivolto agli incassi: «Questa ordinanza penalizzava tutti, abbiamo guadagni anche del 30% in meno, soprattutto i piccoli che non hanno spazio esterno - spiega Fabrizio dal Bir & Fud - e comunque era inutile perché i ragazzi da bere lo trovavano comunque». Ci sono gli abusivi «che vendono birra in piazza» e i trasgressori cronici dell'ordinanza «che preferiscono pagare la multa piuttosto che mandare via clienti». È «amaramente» sorpresa, invece, Dina Nascetti, presidente del comitato Vivere Trastevere: «Rivendichiamo il diritto al sonno e alla quiete, contatteremo il nostro legale. Sono sbigottita anche per la posizione del Pd, sappiano che ai nostri 1.500 iscritti diremo chi ci ha sostenuti e chi no». Non sono diametralmente opposte le posizioni di gestori e residenti a Campo de' Fiori. Durissimo il Coordinamento residenti centro storico: «Era necessario governare il fenomeno non con ordinanze rese sull'onda dell'emergenza, ma con provvedimenti strutturati e validi nel tempo, Roma Capitale agisce in maniera schizofrenica». A favore della stretta anti-sballo anche la maggior parte dei gestori. «Siamo a rischio caos e risse, il problema sarà il vetro in giro», spiega Alberto dallo Sloppy. Per Adriano di Obikà «meglio più rigore, all'estero è così»; d'accordo Luca di Mercato Hostaria: «Non c'è niente di male, anzi un po' d'ordine in più».

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