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Opposizione spiazzata dai voti di Alemanno

Alemanno

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E se per la corsa al Campidoglio spuntasse fuori l'outsider? All'indomani della pubblicazione del sondaggio per le comunali 2013 effettuato per l'Agenzia stampa Omniroma dall'Ipr marketing, dentro e fuori le segreterie dei partiti si fanno conti, si elaborano strategie. Anche se in un anno, oggi più che mai, tutto può accadere. Alemanno risulta in testa di quattro punti percentuali (52%) sul candidato in pectore del centrosinistra, il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti (48%). Calano di molto le percentuali in un confronto a quattro: Alemanno al 40%, Zingaretti al 38%, Grillo (13%) e Casini (10%). Considerato che difficilmente, almeno per quanto riguarda il leader dell'Udc, la rosa dei contendenti sia questa, resta il fatto che la partita per il Campidoglio potrebbe sorprendere. Non poco. A sinistra come a destra. Partiamo dalla compagine del centrosinistra, più articolata. Nell'attesa delle primarie per la scelta del candidato, sulle quali è bene ricordare è sceso un assordante silenzio, i due partiti "maggiori", Sel (5,5%) e IdV (4%) potrebbero decidere di misurarsi sul campo, presentandosi con candid+ati propri e giocarsi poi la partita più grossa al ballottaggio, numeri alla mano. Un'ipotesi affatto aleatoria che vedrebbe il senatore IdV, Stefano Pedica già in campo con una campagna dal titolo «un senatore di quartiere». L'apparentamento con i Verdi sarebbe già sul tavolo. Anche il partito di Vendola, che guida tre dei 19 municipi capitolini, potrebbe decidere a un certo punto la corsa in solitaria, soprattutto se il Pd dovesse "sterzare" ancora di più al centro. Nulla esclude, insomma che anche a Roma esca fuori un De Magistris o un Pisapia «de' noantri", sparigliando tutto e tutti. Per Alemanno il discorso è altrettanto complesso. Non solo per quel 4% de La Destra di Storace, con la quale il sindaco sembra aver chiuso ogni tipo di trattativa ma anche per quel 4% assegnato dal sondaggio alla lista Città Nuove, capitanata dalla governatrice Polverini che, commentando il dato ha detto: «Mi sembra sia un ottimo inizio». Il compromesso è d'obbligo. L'outsider tuttavia potrebbe arrivare anche dal Terzo Polo che si accinge a cambiare maglia, puntando dritto a quel 37% di indecisi. Una strada questa ancora «poco battuta» ma che potrebbe forse stupire molto di più.

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