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Gasolio e manutenzione, bandi Cotral nella bufera

Cotral

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L'opera di risanamento di Cotral Spa, l'azienda di trasporto pubblico regionale con oltre 500 milioni di crediti vantati nei confronti della Regione, passa anche, e soprattutto, per carburante e manutenzione. Sì, perché queste due voci pesano sul bilancio della società per oltre 80 milioni di euro l'anno, anche se, fanno sapere fonti interne alla sede di via Bernardino Alimena, la spesa potrebbe essere razionalizzata, contenuta e le gare per l'affidamento dei servizi gestite meglio, a tutto vantaggio dei conti e degli utenti. La questione più spinosa è quella che riguarda il carburante, di cui si discuterà nel consiglio di amministrazione convocato per lunedì. L'intricata matassa riguarda la procedura ristretta in offerta in busta digitale, gestita interamente per via telematica, con il criterio di aggiudicazione del prezzo più basso per l'affidamento della fornitura di gasolio per autotrazione risalente al 2011. La società, dopo aver decretato l'Ati (associazione temporanea di imprese costituita da due aziende fornitrici per partecipare alla gara) risulta vincitrice ma non si è proceduto all'aggiudicazione definitiva della fornitura a causa del mancato possesso dei requisiti autodichiarati e previsti, a pena di esclusione dalla lex specialis di gara. È tutto documentato nelle note fornite all'amministratore delegato di Cotral Spa, Vincenzo Surace, dagli uffici competenti, da una lettera dello stesso Surace all'Ati vincitrice, poi estromessa, e da un parere fornito a Cotral Spa da un importante studio legale, che documenta anche alcune importanti mancanze da parte degli stessi uffici competenti. Andiamo con ordine. La commissione di gara accetta nella prima sessione del 21/12/2010 l'offerta presentata da un'Ati costituita da una società di trasporto carburante e da un fornitore di gasolio, salvo poi escluderla l'11 marzo 2011, «per un vizio della polizza fideiussoria» senza fare accenno alla mancanza di requisiti. Il Tar del Lazio l'ha però successivamente riammessa, ritenendo irrilevante quel vizio. Non finisce qui però. L'Ati viene successivamente estromessa di nuovo a causa del sorgere di ulteriori irregolarità: una delle due società costituenti si era presentata come impresa singola e non era in possesso del 100% dei fatturati generico e specifico previsti, a pena di esclusione dal bando; solo nella seconda fase di gara all'atto della formulazione dell'offerta economica, si è presentata in costituenda Ati con una seconda società, impegnandosi a conferire a quest'ultima, in caso di aggiudicazione della fornitura, mandato speciale irrevocabile con rappresentanza, designandola quindi mandataria del conferimento, in contrasto con il decreto legislativo 163/2006. La seconda società costituente l'Ati, a sua volta, solo in fase di verifica dei requisiti, ha dichiarato di non essere in possesso della certificazione ISO 9001:2008 e di voler ricorrere all'istituto dell'avvalidamento designando, quale impresa ausiliaria, un'azienda diversa ma dello stesso gruppo societario, «in palese violazione della lex specialis di gara»; inoltre, non ha prodotto la documentazione prevista nel bando di gara per i raggruppamenti temporanei d'impresa. Per queste motivazioni, le due società costituenti l'Ati sono state segnalate da Cotral all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. L'Associazione d'imprese è stata dunque esclusa dal confronto concorrenziale e con delibera 88 del 2 febbraio 2011 è stata disposta l'aggiudicazione definitiva della fornitura di gasolio all'Ati seconda classificata. Neppure in questo caso però si è potuto procedere alla conclusione del contratto, in quanto l'associazione temporanea d'impresa vincitrice ha reputato di non firmare il contratto a causa dell'impossibilità della Regione di pagare la fornitura (40 milioni di euro l'anno per 28 milioni di litri di gasolio) entro 90 giorni dalla data di emissione della fattura. Come uscire da questa impasse e garantire il rifornimento agli autobus? Dando in affido diretto temporaneo la fornitura di carburante alla stessa costituenda Ati esclusa per mancanza dei requisiti e segnalata all'Autorità di vigilanza, per un importo di circa 10 milioni di euro. Un provvedimento non ratificato dal Consiglio di amministrazione. Di questo si parlerà nella seduta del Cda di lunedì nel corso della quale i membri chiederanno conto dell'accaduto all'amministratore delegato. Ma c'è di più. Dal parere legale emergono altre anomalie. Due dei dirigenti che hanno predisposto il bando di gara, il capitolato speciale e la lettera d'invito alle aziende sono stati anche nominati membri della commissione aggiudicatrice della gara. Una fattispecie definita «ai limiti della legittimità» dagli avvocati, secondo i quali sarebbe stato opportuno verificare il possesso dei requisiti da parte dell'Ati partecipante al bando evitando di perdere tempo e rallentare l'iter della gara. C'è poi il caso dell'aggiudicazione della manutenzione a un'azienda mancante dei requisiti di carattere tecnico sanitario. Risultano annullate le gare per meccanica e ricambi. Tutte circostanze sulla quale starebbe indagando la Procura di Roma. Di certo i magistrati stanno investigando, in seguito a un esposto presentato dalla stessa Cotral Spa, sull'assunzione di 150 operai, parte dei qualidi fatto non farebbero gli operai, ma svolgerebbero funzioni amministrative. Quindici di essi lavorano proprio nella sede centrale di via Alimena, gli altri nei vari depositi. Ottanta di questi operai sono stati assunti con delibera dello scorso Cda, mentre 70 con un atto dell'ex amministratore delegato senza delibera. Le assunzioni erano state effettuate per internalizzare il servizio di manutenzione, ma l'organico risulta ancora carente del 50%. Morale: la manutenzione è rimasta affidata a ditte esterne e i costi sono praticamente raddoppiati, passando da 19 a 36 milioni di euro l'anno. Il nuovo Cda, tutt'ora in carica, ha quindi preso immediatamente provvedimenti, licenziando il capo del personale, il dirigente ingegneria e manutenzione e il dirigente d'esercizio. Tre teste sono saltate ed è stato presentanto un esposto alla Procura. Lunedì il Cda cercherà di fare chiarezza sulla fornitura di gasolio. Intanto, come detto, Cotral Spa ha molti problemi da affrontare, con mezzo miliardo di crediti vantati e non riscossi dalla Regione, che fatica a effettuare i trasferimenti necessari per pagare i fornitori e garantire ai pendolari del Lazio che si muovono in autobus un servizio apprezzabile. I continui guasti ne sono una dimostrazione.

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