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I comitati dei cittadini: «Stavolta scateniamo l'inferno»

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Nonvuole più sentire parlare di discariche. È promette guerra a oltranza. «Ci dispiace per gli altri, ma il tempo della solidarietà è finito, qui siamo esausti, il nostro conto coi rifiuti l'abbiamo già pagato», dice Mario Ungarelli, del Popolo della Nebbia, che riunisce tutti i quartieri della Valle Galeria (Massimina, Malagrotta, Ponte Galeria, Piana del Sole, Monte Stallonara e Muratella). Non capisce perché «il ministro Clini si stia accanendo così tanto». Il riferimento è a Monte Carnevale, l'ottavo sito che Clini ha aggiunto ai sette precedentemente scelti dalla Regione. I residenti restano sulla difensiva: «Vorremmo fidarci delle loro promesse di Alemanno e Polverini – continua Ungarelli – ma non si sa mai: questa volta scateneremo l'inferno, non ne possiamo più». Nel comitato c'è anche Angela Sarsi, residente da una vita a Ponte Galeria: «Abbiamo fornito al ministro gli studi dell'Arpa, dell'Ispra, il decreto che indica la valle come zona a rischio Seveso II, cioè disastro ambientale, ancora insiste?». Neanche i comitati che da mesi lottano contro l'apertura di una discarica a Corcolle si danno pace. I membri del comitato sono su tutte le furie: «A Bruxelles ha sostenuto che da settembre a novembre 2011 ha ricevuto i comitati dei cittadini. Ci piacerebbe sapere chi e quando, visto che con i comitati di Corcolle e Villa Adriana non ha mai parlato. È inquietante vedere un Prefetto mettere in discussione le posizioni documentate di due ministri, sottovalutare il pericolo di inquinamento dell'acqua di Roma, la presenza di siti archeologici importantissimi, dichiarare davanti al parlamento europeo di avere incontrato i comitati quando a quelli di Corcolle e Villa Adriana non ha mai risposto». Intanto si moltiplicano appelli e lettere per impedire l'arrivo dell'immondizia capitolina, tra cui quella dal presidente del Fondo per l'ambiente italiano, Ilaria Borletti Buitoni. Nella missiva indirizzata a Clini, a Lorenzo Ornaghi, titolare dei Beni Culturali e a Anna Maria Cancellieri, Interno, si sottolinea la necessità di un ripensamento della Regione: «Se la costruzione della discarica dovesse andare a buon fine sarebbe la sconfitta di quell'Italia che crede nella tutela culturale e ambientale come primario obiettivo dell'azione pubblica in un paese civile». Erica Dellapasqua Anna Laura Consalvi

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