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Dall'Europa una nuova bocciatura

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Corcolle nel mirino. Villa Adriana rischia di uscire dal patrimonio Unesco

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Sedavvero sarà il sito a due passi da Villa Adriana a ospitare la discarica provvisoria, infatti, la Commissione Ue avvierà una nuova procedura sanzionatoria che interesserà due fronti: da un lato il rispetto delle normative europee, dall'altro lo status di patrimonio Unesco per il sito archeologico della dimora dell'imperatore Adriano. A rivelarlo è l'eurodeputato Guido Milana - già presidente del Consiglio regionale del Lazio - all'indomani dell'audizione in commissione Petizioni dei comitati antidiscarica avvenuta l'altro ieri a Bruxelles, concessa dal Parlamento europeo dopo aver valutato positivamente in istruttoria la congruità delle motivazioni addotte dai richiedenti, cioè i rappresentanti del comitato antidiscarica. Davanti a trenta europarlamentari sono intervenuti, oltre ai delegati del comitato, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, commissario per il superamento dell'emergenza ambientale e per la chiusura di Malagrotta (prevista per il 30 giugno prossimo ma destinata a essere prorogata almeno sino a fine anno) e la Provincia di Roma, rappresentata da Vesselli. Assente la Regione Lazio, che pure era stata invitata. All'audizione è stata chiamata anche la direzione generale della Commissione Ue. «A quel punto - racconta Milana - siamo stati informati dal direttore generale dell'Ambiente che la Commissione aveva già aperto un dossier su Corcolle e che la situazione era costantemente monitorata e controllata». Sostanzialmente è il preludio all'apertura di una nuova procedura d'infrazione se Pecoraro ribadirà l'intenzione di indicare Corcolle come nuovo sito per la discarica, senza attendere lo studio della Commissione Ue. Anche perché il Lazio viene tenuto costantemente sotto controllo dall'Europa. «La Regione è sorvegliata speciale, c'è un dossier permanente aperto sui rifiuti del Lazio ed è normale che, dopo Malagrotta, la Commissione abbia avviato da tempo un'osservazione continua e costante. Non stupisce che su Corcolle ci sia una procedura aperta, in attesa di decidere se andare avanti col procedimento d'infrazione». Il caso Corcolle viene tenuto sott'occhio perché l'Ue teme che un'eventuale discarica non sarebbe a norma con i regolamenti comunitari. Ma anche per un altro motivo, emerso proprio durante l'audizione in commissione Petizioni. «Villa Adriana rischia seriamente di perdere la denominazione di sito Unesco se lì vicino dovesse sorgere davvero una discarica. E questa circostanza è venuta fuori proprio nel corso dell'audizione: il direttore generale dell'Ambiente ha così allegato anche quest'altra questione al dossier», racconta Milana, che spiega: «Da un lato quindi l'Europa teme il mancato rispetto della normativa Ue, dall'altro è stata aperta una seconda procedura, ormai allegata al medesimo dossier, in attesa che la Commissione finisca la valutazione su Corcolle come sito idoneo a ospitare una discarica e sull'impatto che questa avrebbe sull'area archeologica di Villa Adriana e, quindi, sul mantenimento dello status di sito Unesco. Le due questioni sono un tutt'uno». Milana entra relativamente nel merito della questione sulla distanza dell'eventuale discarica da Villa Adriana. «Al di là del calcolo geometrico, è una questione che non c'entra. Il vincolo archeologico infatti non riguarda solo Villa Adriana, ma comprende tutta la zona circostante. La costruzione di una discarica arriverebbe a lambire il confine dell'area sottoposta a vincolo, praticamente distante poche decine di metri. Teoricamente se si scavasse vicino alla discarica sarebbe probabile trovare reperti romani». Non sono mancati, nel corso dell'audizione, attimi di tensione, con una deputata britannica che, stizzita dalle parole di Pecoraro, ha esclamato al prefetto: «Non posso più stare ad ascoltarla, me ne vado». E sullo scontro tra Clini e Pecoraro i parlamentari europei non hanno alcun dubbio: «Sarebbe scandaloso distruggere Villa Adriana».

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