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Il Gip convalida solo un arresto Attende la perizia

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Ieriil gip Bernadette Nicotra ha accolto la richiesta del pm Stefano Fava di misura cautelare in carcere per Giulio Valente, 44 anni, il malvivente ferito dal gioielliere Andrea Polimadei durante l'agguato di sabato mattina a Spinaceto, ancora ricoverato all'ospedale Cto alla Garbatella. L'altro complice, Stefano Pompili, 50 anni, raggiunto da un colpo di pistola al polmone, è all'ospedale San Camillo. Per lui un altro giudice per le indagini preliminari ancora deve esprimersi. Attenderebbe la perizia sulla ricostruzione della dinamica dei fatti. Quella mattina, alle 5, a largo Guido Buzzelli, erano in tre sul furgone Nemo della Citroen. Hanno speronato la Toyota IQ dei due orefici, il fratelli Luca e Andrea Polimadei. Quest'ultimo era alla guida e ha visto arrivare il mezzo sul suo lato: il gruppo voleva impedire l'apertura della portiera. Dal retro del furgone sono scesi Guido Valente e Angelo Angelotti, l'ex della banda della Magliana. Andrea, ex parà, non ha dato loro tempo. Con una pistola a tamburo ha colpito il bandito alla sua sinistra, Stefano Pompili, al volante del Nemo. Poi ha puntato l'arma verso destra e ha fatto fuoco su Valente e Angelotti, andato a morire dietro al furgone. In seguito Andrea Polimadei è sceso dall'auto. Ha visto Valente che tentava di raccogliere la pistola da terra e ha cercato di bloccarlo, avendo con lui una collutazione, lasciandolo sfinito sull'asfalto. Pompili, invece, è riuscito a scappare su una vettura parcheggiata nella stessa area, davanti alla villa di Andrea Polimadei. Poche ore dopo si è presentato al Cto, dove la polizia era andata per controllare se qualcuno si fosse presentato al pronto soccorso con ferite da arma da fuoco. La Squadra mobile ha trovato solo due pistole dei malviventi, un revolver e una semiautomatica calibro 7,65. Non è chiaro se anche il terzo rapinatore, Stefano Pompili, fosse armato, guidasse il furgone tenendo l'arma in pugno, l'abbia puntata a Polimadei subito dopo lo speronamento e poi se ne sia disfatto durante la fuga. Oppure fosse disarmato.Fab. Dic.

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