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Tenta la violenza in stazione Romeno in manette

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Nonl'ha fatta franca perché il cittadino romeno di 35 anni, in Italia senza fissa dimora e incensurato è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale dai Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese. Fortunatamente il suo «approccio» è stato fermamente respinto dalla vittima, una donna di 45 anni originaria di Terni, ma da tempo residente a Roma, che è riuscita a divincolarsi e a uscire dai bagni, richiamando l'attenzione della pattuglia dei Carabinieri, in servizio insieme ai militari dell'Esercito Italiano nell'area dello scalo ferroviario in accordo con il progetto «Patto Strade Sicure». Il molestatore romeno è stato trattenuto in caserma, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, dove rimarrà in attesa di essere sottoposto al rito direttissimo. Proprio nel giorno dell'ennesimo caso di violenza nei confronti di una donna il presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha annunciato la sua adesione all'appello «Mai più complici» lanciato dal comitato Snoq affinché uomini e donne dicano insieme no alla violenza contro le donne che continua a mietere vittime. «È un fenomeno che non può lasciare indifferenti e su cui occorre sempre tenere alta l'attenzione - ha ribadito Polverini - È importante sensibilizzare anche i media su una piaga che non può essere derubricata a una mera statistica». Gli fa eco il presidente della Provincia Nicola Zingaretti: «Aderisco all'appello «Mai più complici contro la violenza sulle donne promosso dal Comitato promotore nazionale Senonoraquando, Loredana Lipperini, Lorella Zanardo-Il Corpo delle Donne». E ha concluso: «L'assassinio di Vanessa, la ragazza di Enna è solo l'ultimo orribile episodio di una serie impressionante di omicidi commessi nel 2012 da uomini tutt'altro che ignoti alle vittime. Come uomo penso sia necessario impegnarmi affinché questa violenza persecutoria possa arrestarsi». All'iniziativa hanno aderito varie compagini politiche dall'Idv al Sel il cui leader Nichi Vendola ha ribadito: «Bisogna costruire da subito una forte reazione culturale, sociale e politica contro l'insopportabile sequenza di violenza».

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