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Sulla vendita di Acea già pronto il referendum

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Ecome tutte le battaglie si combatte su più fronti. Quelli leciti e quelli illeciti. Ieri mattina «i movimenti contro la privatizzazione Acea» hanno occupato gli uffici del Pdl in via delle Vergini, danneggiando tra l'altro il manifesto in memoria del consigliere Massimiliano Parsi. Un atto condannato a gran voce dal centrodestra, sommessamente dal centrosinistra. Il motivo del vile gesto il rifiuto della concessione di piazza del Campidoglio per la manifestazione del 5 maggio. Come se manifestare in un luogo piuttosto di un altro determinasse l'esito delle scelte. Decisamente più incisiva e lungimirante la battaglia proclamata dal Pd capitolino che proprio ieri ha "pubblicato" l'editto di guerra. Parole durissime quelle pronunciate dai consiglieri capitolini che hanno chiesto a gran voce il ritiro di una delibera "turffa" e illegale, quella della holding. E qualora lo "scempio" della vendita del 21% di Acea, venisse compiuto, il Pd promuoverà un referendum abrogativo. «Chiameremo alle urne quei 1,2 milioni di romani che nel 2011 si sono espressi contro la privatizzazione dell'acqua - ricorda il capogruppo Umberto Marroni - questa è solo un'operazione di potere di un sindaco disperato che neanche ha aperto al confronto con le parti politiche e sociali. Alemanno si è infilato in una battaglia solitaria che determinerà il resto del suo mandato. Si chiede al Consiglio comunale una preventiva autorizzazione a stipulare patti parasociali e modifiche statutarie. So per certo - ha aggiunto - che alcuni operatori economici stanno preparando un cartello per acquisire le azioni, magari per rivenderle a chi non le può acquistare perché ha già una quota del capitale superiore al 2%». Un'operazione volta secondo il Pd, ad evitare la gara per l'affidamento del servizio di illuminazione pubblica. La legge infatti consente di non scendere dalla quota di maggioranza a patto che si mandino a gara i contratti di servizio in scadenza. «Prima di tutto - ha poi spiegato Valeriani - presenteremo una pregiudiziale al documento fino ad arrivare a eventuali ricorsi formali». E se Ferrari punta il dito anche sul valore del titolo Acea, al minimo storico, Pelonzi mette la pulce nell'orecchio sulle fondazioni. Nanni e Athos De Luca invece ricordano «che più di un milione di romani si sono espressi contro la privatizzazione dell'acqua, molti di più di quelli che hanno votato per Alemanno sindaco. Come può ignorarli?». Il dibattito in Aula è appena cominciato. La delibera si voterà a metà maggio. L'esito è tutt'altro che certo. S.N.

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