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Stipendi d'oro ai manager L'Atac spende dodici milioni

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I dirigenti sono 88. In media 133mila euro lordi a testa Il direttore Patrimonio Gabbuti guida con 595mila

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Eccoquanto ha speso l'azienda municipalizzata per il trasporto pubblico locale nel 2011. Per l'esattezza il monte stipendi lordo è di 11 milioni e 751.850 euro. In media, un dirigente guadagna 133.543 euro a testa. Quindici di loro più di 200mila euro (gli importi si intendono sempre lordi). Il primato spetta a Gioacchino Gabbuti ex ad di Atac, oggi direttore Patrimonio che l'anno scorso ha avuto una retribuzione annua lorda di 350mila euro. L'azienda nel 2011 gli ha versato anche altri 245mila euro per il «raggiungimento degli obiettivi» riferiti al 2010, in pratica un premio di produttività aziendale. In tutto fanno 595mila euro (Obama come presidente Usa ne guadagna 400mila). L'attuale ad Carlo Tosti si deve accontentare di 267.750 euro di retribuzione annui, mentre non ha percepito il «premio» relativo alla produttività del 2010 dal momento che allora non c'era. Comunque, ha già fatto sapere, che vi rinuncerà da quest'anno. Il direttore generale, Antonio Cassano (omonimo del giocatore del Milan) l'hanno scorso ha ricevuto uno stipendio di 278.320 euro e un premio di 42.000. Tutti gli stipendi sono stati forniti dall'Atac stessa che ha così voluto avviare un'operazione trasparenza pubblicandoli sul proprio sito internet nella sezione «Tecnostruttura» assieme ai curriculum vitae. Non tutti i dirigenti, però, hanno acconsentito alla divulgazione. Hanno rifiutato di renderli pubblici in sei: Emilio Cera (Sosta e impianti di rete), Marco Coletti (Direttore operativo), Francesco Colica (Direttore Superficie e Produzioni speciali), Stefano Guadalupi (Direttore Pianificazione e Contratti di servizio), Marco Mazzotti (Pianificazione e controllo) e Carlo Alberto Scoppola (Direzione centrale operazioni). Non mancano nemmeno i doppi incarichi. Marco Coletti, infatti, con il ruolo di Direttore Operativo ha un contratto a tempo determinato con scadenza il 30 giugno di quest'anno. Intanto è stato nominato anche amministratore delegato e direttore generale dell'Astral (l'azienda stradale del Lazio). L'Atac, oltre a rendere pubblici gli stipendi dei manager, ha fatto sapere di essersi uniformata alle direttive del Campidoglio che il 16 marzo scorso ha varato una delibera (la numero 70) con cui fissa un tetto alle retribuzioni dei dei dirigenti che non devono superare i 294mila euro, comprensivi delle quote variabili (i premi di produzione). Stipendi come quello dell'attuale Direttore del Patrimonio, che tocca quasi 600mila euro, quindi, dovranno rientrare in questa soglia. L'azienda dei trasporti nelle prossime settimane ha preso l'impegno di pubblicare online anche tutti gli stipendi dei quadri. La delibera del Comune non riguarda solo l'Atac, ma tutte le spese delle società in house o controllate da Roma Capitale. Prevede regole più severe anche per le consulenze, sulle missioni all'estero e sulla scelta degli alberghi (non dovranno avere più di tre stelle). Il presidente Francesco Carbonetti, l'amministratore delegato Tosti e il direttore generale Cassano hanno fatto sapere che «la decisione di adeguare la politica retributiva aziendale a quanto stabilito dall'amministrazione capitolina, è stata assunta in coerenza con l'attività già avviata da alcuni mesi. L'azienda ha tagliato del 60 per cento la retribuzione variabile e, per il 2012, il consiglio di amministrazione ha deliberato un taglio del 10% del costo del personale dirigente previsto dal piano industriale 2011-2015». Non si conosce ancora l'ammontare di questo risparmio, ma i vertici aziendali hanno preso l'impegno che «tutte le risorse economiche che saranno recuperate verranno restituite alla città, come sta avvenendo per l'acquisto dei nuovi 399 autobus». Intanto, verranno ristrutturati i capolinea dei bus e le stazioni della metropolitana con 50 milioni di euro recuperati l'anno scorso.

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