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Raccoglie la torcia ed esplode in auto. È giallo

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Èaccaduto ieri mattina a Tor Sapienza poco dopo le 11. Vittima Marco Urbani, 58 anni, qualche vecchio guaio con la giustizia per dorga e rapina, invalido civile al cento per cento. Un episodio strano, non ancora chiaro, un giallo sul quale stanno indagando i carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci e della Compagnia Montesacro. La pista dell'attentato contro Urbani è l'potesi più semplice e immediata, ma non l'unica che valutano gli investigatori, sollevando altri interrogativi: come mai è stata lasciata una torcia sulla sua auto?Come mai lui l'ha presa?Perché l'ha maneggiata? Il punto di partenza delle indagini sono le dichiarazioni del ferito ricoverato all'ospedale Sandro Pertini, dove ieri pomeriggio è stato operato. Una versione che però viene considerata da verificare. Ieri mattina Urbani esce dal suo appartamento nel complesso di case popolari in via Giorgio Morandi. Con la sua stampella cammina fino alla sua Seicento rossa parcheggiata davanti al marciapiede quando si accorge di una busta poggiata sul cofano della vettura. Si avvicina, guarda dentro e vede una torcia elettrica. «Sembrava in buone condizioni - avrebbe detto ai militari - Ho pensato di tenerla, di vedere come funzionava». È entrato nella Seicento, si è messo al posto di guida, ha sistemato la stampella accanto al cambio e ha cominciato a maneggiarla. Poi il boato, l'esplosione causata da pochi grammi di polvere pirica sistemata nel cilindro della lampada, forse fatta brillare quando Urbani ha provato ad accenderla innescando l'esplosivo. La deflagrazione ha investito le mani, maciullandogli due dita. Ha frantumato i vetri degli sportelli e incrinato il cristallo anteriore che però ha retto. Le tracce ematiche lasciate sull'asfalto dicono quello che è successo dopo. Urbani è sceso dalla vettura perdendo molto sangue. Poi ha cercato di allontanarsi arrivando al centro della carreggiata, subito soccorso. Sul posto sono intervenuti gli artifieri dell'Arma, la sezione Rilievi tecnici del capitano Sergio Galfo, i comandanti della Compagnia di Montesacro, Alessandro Di Stefano, del Reparto operativo Salvatore Cagnazzo e del Comando provinciale Maurizio Detalmo Mezzavilla. Nessuna scoperta dalla perquisizione dell'appartamento di Urbani. La vettura è stata trasportata al Nucleo di via In Selci, dove i carabinieri hanno portato anche la moglie di Urbani. Fabio Di Chio

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