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Scontro aperto in Campidoglio sulle regole dei funghi-stufa

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La proposta firmata da consiglieri Pdl. Ma è solo un punto di partenza

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Puntosecondo: la regolamentazione sulle occupazioni di suolo pubblico va rivista. Punto terzo: c'è un problema squisitamente politico. Si riassume così l'ennesima vicenda sul commercio capitolino, oggetto di polemiche, inchieste e di una resa dei conti dentro e fuori i partiti. La proposta di delibera che prevede una rivisitazione completa delle norme che regolano la vita commerciale (ed economica) soprattutto del centro storico è una proposta consiliare. L'iter è semplice: 10 consiglieri (di Pdl, Api e La Destra) hanno presentato una proposta di regolamento e inviata agli uffici tecnici del Campidoglio. A prescindere dal parere, squisitamente tecnico, la proposta viene inviata ai Municipi per un esame delle norme. Dopo questo passaggio la proposta arriva alla commissione competente, che ha il compito di sintetizzare le diverse proposte, e poi all'esame dell'Aula che può modificare anche in modo sostanziale la proposta. Un iter da chiarire per fare luce sulla polemica innescata dalle indiscrezioni uscite in merito al contenuto della proposta. A parlare per primo il sindaco Alemanno, poi gli assessori al Commercio, Bordoni e al centro storico, Gasperini. «La proposta di delibera sui dehors (sui funghi-stufa che rappresentano una parte del regolamento ndr) aveva già avuto, qualche mese fa, il parere contrario dell'assessorato alle Attività Produttive, quindi è una delibera che la nostra giunta non condivide e che io giudico in maniera assolutamente negativa - ha detto il sindaco - la settimana prossima ci sarà un vertice da me richiesto con il ministero dei Beni Culturali perché vogliamo ragionare insieme, per mettere una regola chiara contro il degrado nel centro. In tutte le idee ci possono essere spunti positivi, ma la delibera non rispecchia la posizione del mio partito né dell'amministrazione». Al di là del merito però l'Aula ha il diritto-dovere di proporre delibere, sarà poi la maggioranza a trarne le conseguenze e a varare o bocciare il provvedimento. Sulla carta potrebbe farlo anche con il parere negativo della giunta. «L'impianto della proposta di delibera consiliare è giusto - commenta il presidente della commissione commercio, Ugo Cassone (Pdl) - alcune cose si possono e si devono modificare ma trovo la delibera un ottimo punto di partenza sul quale lavorare. È ora di dare un segnale di forte discontinuità con il passato. Non è più accettabile che una materia così delicata continui ad essere sottoposta a libero arbitrio di chicchessia». Ipse dixit. Sus.Nov.

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