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Omicidio Zioni Si costituisce il quarto indagato

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Durantela discussione partì un colpo che per errore si conficcò nell'addome della vittima. Giovedì, al Palazzo di giustizia si è costituito D.G., 21 anni, amico di Marco Lo Pinto, padre diciannovenne del piccolo. È accusato di concorso in omicidio. I carabinieri della Compagnia Trastevere del capitano Carmine Gebiola lo cercavano da mesi. Lui si era reso irreperibile, e alla fine ha smesso di nascondersi. Ma la caccia non è finita. I militari sono sulle tracce di altri soggetti che potrebbero aver avuto a che fare con il delitto. In questa storiaccia finora gli indagati sono quattro. Tutti arrestati e rimasti in carcere, tranne uno per il quale il pm Elisabetta Cennicola non ha chiesto la convalida del fermo e lo ha rimesso in libertà però lasciando in piedi le stesse accuse. Il caso è ancora da risolvere. A fine febbraio Marco Lo Pinto si era costituito assieme al padre, nonno del bimbo. Il giorno dopo quest'ultimo si era dichiarato responsabile dell'omicidio. È vero oppure ha voluto coprire qualcuno? Che cosa è accaduto il giorno dell'omicidio? In casa della mamma del bimbo, Gioia Zioni, 19 anni, arriva la lettera dell'avvocato di Marco Lo Pinto. C'è scritto che la ragazza non deve opporsi alle visite del papà del piccolo e deve permettere gli incontri. Lei reagisce. I clan decidono di vedersi in via Montpellier. Da Primavalle partono Aldo Zioni, il fratello Bruno e il cugino della ragazza, la vittima Marco. I Lo Pinto sono l'anziano padre, due zie e un amico. Mentre il gruppo sta discutendo, arriva Marco Lo Pinto con un altro: non gradisce che loro trattino per lui. Si arrabbia, e forse, per evitare possibili prepotenze degli Zioni, specialmente di Bruno (con precedenti importanti) prima di piombare con la sua Smart chiede aiuto a un boss della zona dalla caratura criminale maggiore. Poi il colpo mortale.Fab. Dic.

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