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I centurioni tornano davanti al Colosseo Alemanno: c'è racket, serve il patentino

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Perquesto serve una specie di patentino». Il sindaco Alemanno ieri sera è intervenuto alla trasmissione «la Zanzara», in onda su Radio24, e ha dato un ultimatum: adesso servono le regole. Perché ciò che è avvenuto giovedì, con l'arrampicata sul Colosseo, non è più ammissibile. Per Alemanno «il problema è che fanno molto pressing sui turisti, spesso vanno in giro vestiti in maniera allucinante e si piazzano davanti al Colosseo e c'è anche un po' di racket, cioè chi non fa parte di un gruppo consolidato viene un po' intimidito. Con delle regole è giusto che abbiano il loro spazio: vanno regolamentati, dargli un nome e verificare che non abbiano doppio lavoro, che siano persone affidabili e che stiano in aree ben definite non troppo addosso ai grandi monumenti». La soluzione, appunto, «è una specie di patentino». Il problema non è il numero ma il luogo dove dovranno stare. Alemanno ha spiegato che i centurioni sono una sessantina e che «se accettano regole e le aree che stiamo individuando anche con la Sovrintendenza statale va bene, sennò, se vogliono fare come gli pare, non va bene». Intanto ieri pomeriggio, i figuranti travestiti da guerrieri romani sono tornati al Colosseo. Neanche la pioggia li ha fermati. Anche il sovrintendente ai Beni culturali di Roma, Umberto Broccoli, ha confermato che la soluzione è vicina: «Dovremo verificare se ci sono delle aree nelle quali queste persone, che fanno questa attività da 20 anni, possono essere collocate. A chi dice che la loro presenza deturpa l'atmosfera rispondo che fin dai tempi di Tito l'Anfiteatro Flavio non è stato un luogo ameno; negli anni '50 veniva usato come spartitraffico. Questo non vuol dire che bisogna ritornare a quei tempi ma è chiaro che il Colosseo non può essere una reliquia».

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