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In Campidoglio prevale la tolleranza zero. Ma c'è chi vuole legalizzarli

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Lodimostra la protesta dei cosiddetti «centurioni» che, come Albertone in «Un americano a Roma», ieri sono saliti sul Colosseo per chiedere di essere regolarizzati. La questione verrà esaminata martedì da Comune e Sovrintendenza. Mercoledì, invece, l'Assemblea capitolina discuterà del regolamento dell'arte di strada, anche questo un settore da disciplinare. In Campidoglio, però, le posizioni non sono compatte. C'è il vicecapogruppo Pdl Giordano Tredicine, che chiede di inserire i «gladiatori» nella delibera sugli artisti di strada. Nettamente contrari l'assessore al Commercio Davide Bordoni, quello al centro storico Dino Gasperini e il delegato di Alemanno al Turismo Antonio Gazzellone. Per Tredicine l'inserimento servirà da un lato a tutelare i turisti, all'oscuro del fatto che gli «antichi romani» davanti ai monumenti patrimonio dell'umanità sono abusivi, e, dall'altro, a garantire agli uomini con il gladio di legno «di continuare a svolgere la loro attività secondo regole ben precise e nella legalità». Il delegato alla sicurezza del sindaco Giorgio Ciardi spiega che le richieste dei centurioni saranno vagliate dal Comune e dalla Sovrintendenza e che, se l'"anzianità di servizio" potrebbe essere un criterio di selezione, si tratta comunque di «abusivi al cento per cento e non si può far finta di niente o fare preferenze». L'idea, insomma, è imboccare un percorso che garantisca «il decoro e la sicurezza della città e anche il lavoro di alcuni di loro». Un equilibrio difficile. «Decisamente contrario» alla proposta di Tredicine, Gasperini: «La delibera sugli artisti non ha nulla a che vedere con i centurioni, che artisti non sono. Il loro lavoro, infatti, non è basato su ingegno e talento», precisa. Per chi invece rienterà nella tabella della categoria, Gasperini anticipa alcuni importanti dettagli del provvedimento. Gli artisti non potranno esibirsi più di due ore di seguito nella stessa piazza, dove avranno a disposizione una «postazione virtuale» senza occupare il suolo pubblico. Le due ore (la mattina dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 16 alle 23; alle 21 d'inverno) saranno suddivise in turni di 45 minuti per ciascun artista. «La turnazione - sottolinea Ciardi - sarà gestita da un sistema informatizzato che stiamo organizzando e le prenotazioni si faranno via e-mail». Musicisti, clown e acrobati non potranno disporre di amplificatori e strumenti a percussione, non dovranno suonare e cantare a ridosso di luoghi di culto, ospedali e scuole. Vietato, infine, esibirsi in strade larghe meno di cinque metri. I vigili controlleranno che siano rispettate le tabelle di categoria e il tetto delle sanzioni salirà da 50 a mille euro. Ma torniamo ai finti soldati dell'antica Urbe. Gazzellone è contrario a qualsiasi forma di regolarizzazione che non sia a vantaggio della città: «A fine Anni '90 la Sovrintendenza emise un'ordinanza che disponeva la totale pulizia dell'area dei Fori, ribadita dall'attuale soprintendente - afferma - Non si devono dare autorizzazioni e non si può consentire una mercificazione dell'immagine di Roma a vantaggio di un singolo individuo in calzamaglia. Inoltre, è necessaria una legge che protegga i turisti. Non si può - conclude Gazzellone - usare il criterio dell'anzianità, premiando chi è abusivo solo perché lo è da più tempo o perchè urla più forte. Non si acquisiscono diritti violando le regole più a lungo degli altri. Sarebbe un pessimo esempio, seguito da molti...».

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