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Si dimette la De Angelis Crisi anche in II Municipio

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Èparapiglia nei Municipi capitolini dove il virus della crisi di maggioranza dopo aver colpito i parlamentini di centrosinistra ha cominciato a contagiare anche quelli di centrodestra con un peso ovviamente diverso, considerata la maggioranza del sindaco. Ieri le dimissioni del minisindaco del II Municipio, Sara De Angelis ha gettato nel caos il Pdl capitolino. Il casus belli è stata l'anomala bocciatura del bilancio capitolino da parte del parlamentino dei Parioli, governato dalla stessa maggioranza del sindaco Alemanno. Il casus belli appunto. Perché il Pdl del II Municipio traballava da tempo e negli ultimi mesi, in un clima di incertezza generale, non poteva non aggravarsi con l'uscita del consigliere Cappiello che ha aderito a La Destra e, infine, l'ultimo sgradevole episodio personale tra la presidente del Consiglio Daniela Chiappetti e il vice capogruppo Di Tursi, entrambi del Pdl. Evidente che il terremoto che ha investito il parlamentino dei Parioli ha avuto rapide ripercussioni anche in Campidoglio. Non a caso sulle dimissioni della De Angelis hanno levato gli scudi il senatore Augello, il vicesindaco Belviso, il coordinatore romano del partito Gianni Sammarco. Sullo sfondo però non solo le divisioni territoriali ma anche congressi ancora "fluttuanti" e una lotta interna al partito che non può non coinvolgere anche la parte terminale, quella appunto dei municipi. E se La Destra, anche con il capogruppo capitolino Rossin mette il dito nella piaga «Alemanno stacchi la spina», il Pd mette a punto il tiro e spara a zero su sindaco e bilancio. Ma c'è ben poco da sparare. Sempre ieri il presidente del X Municipio, Sandro Medici ha nominato il nuovo assessore ai Lavori pubblici in quota Pd, Carmine Alberelli, dopo aver cacciato Piero Latino. Una soluzione che tuttavia scontenta una parte del Pd stesso che annuncia l'aggravamento della crisi nel parlamentino di Cinecittà. Mal di pancia anche in IV Municipio dove il Pd, sempre ieri, ha espulso dal partito il consigliere Giorgio Limardi perché ha votato in modo non conforme al suo gruppo proprio la delibera sul bilancio 2012. Da ricordare poi le dimissioni del presidente del VI, Palmieri e di quelle poi ritirate di Corsetti (I). Al di là del merito delle vicende, è chiaro che il malessere politico che si vive sul territorio non solo è bipartisan (il che è un'aggravante) ma cresce sempre di più. E ancora tutto tace sulla riforma che impone nel 2013 il taglio di almeno quattro municipi. Sus. Nov.

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