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I nomadi staccano i telefoni a 50 famiglie

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Inomadi del vicino campo semi-autorizzato l'altra notte hanno segato i pali della linea telefonica rubando i cavi. «Sono una cinquantina le famiglie rimaste senza telefono - dice Laura Forte - Molte le persone anziane che vivono sole e che potrebbero aver bisogno di fare una telefonata non sapendo utilizzare bene un cellulare. Qui, per esempio, abita mia madre che ha 73 anni». La stessa via Salviati è spesso piena di rifiuti. «Una volta i nomadi buttarono a terra un sacco con mattoni: una persona ci ha sbattuto con l'auto - racconta Gino Palazzo - Devono agire indisturbati? Ci avevano appena ripristinato il telefono ma da stanotte siamo di nuovo senza. Il casale qui accanto è residenza della mia famiglia dal '62: adesso ci abita mia madre di 76 anni e una mia sorella con i bambini». A via Monte Buccalione corrono i pali telefonici: solitamente è ricolma di montagne di rifiuti accumulati dai rom. «Oggi è pulito perché sono passati dall'Ama – continua Gino – ma per mesi qui c'è solo ciarpame maleodorante». «Qui vive mia madre di 65 anni, con gravi problemi alla schiena, non può stare isolata – sottolinea Massimo De Petrillo – Adesso raccogliamo delle firme da presentare al Comune. Siamo al confine fra V e VII: spesso i due municipi fanno a scaricabarile». «Ci faremo carico della raccolta firme per portarla in Comune e renderla presente al Comitato per la Sicurezza pubblica - dice l'assessore ai Lavori pubblici del V Municipio Massimo Caprari - La scorsa settimana i nomadi hanno rubato i cavi dell'illuminazione stradale di via Balabanoff: serve più sorveglianza». Giuseppe Grifeo

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