Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Alemanno riparte dalle associazioni

default_image

Via alla campagna elettorale del sindaco In 3000 al battesimo di Rete Attiva X Roma

  • a
  • a
  • a

«Nonè più tempo di attendere, di lamentarsi e basta. Dobbiamo garantire salute, solidarietà e rispetto dell'ambiente; cultura di popolo senza pregiudizi ideologici e atteggiamenti elitari, per vincere razzismo e discriminazione, per trasmettere memoria e identità. Così, può nascere un nuovo modo di fare politica, pulito, senza promesse irrealizzabili e la denigrazione dell'avversario». Con le parole di un video proiettato su diversi maxischermi nasce Rete Attiva per Roma, una rete di associazioni attive in diversi settori, famiglie, comitati, a sostegno del sindaco, «per continuare il cambiamento di Roma». Ieri, agli Studios De Paolis di Via Tiburtina, il primo cittadino, in tenuta casual fra la moglie Isabella, in veste di ideatrice orgogliosa di Noi per Roma, associazione interna alla Rete, e il vicesindaco Belviso, ha tenuto a battesimo l'iniziativa. 120 le associazioni aderenti al progetto, 3.000 presenti alla kermesse, secondo gli organizzatori. In sala, Giunta al completo, ex assessori come Marchi e Antoniozzi, minisindaci, presidenti di Municipalizzate e politici. In prima fila, Giorgia Meloni, che Alemanno presenta scherzosamente come «ragazza della Garbatella», dice: «Non basta indignarsi, ma bisogna rimboccarsi la maniche. Grazie a voi che lo fate e grazie sindaco». Poi, Francesco Giro, Vincenzo Piso, Adolfo Urso, che ha aderito con FareItalia, Gianni Sammarco, Paolo Voltaggio dell'Udc («intervenuto a titolo personale», puntualizza il capogruppo capitolino del partito, Alessandro Onorato), Pierluigi Borghini, Barbara Saltamartini e molti altri. Assente per impegni istituzionali la Presidente della Regione, Renata Polverini, che ha inviato un messaggio di augurio sul sito. Tanti i testimonial: da Lucia Hui King, rappresentante della comunità cinese, che spiega come la Rete sia «un modo per unire persone di etnie diverse, sempre cittadini di Roma», a Rosetta Stame, presidente dell'Associazione Familiari vittime delle Fosse Ardeatine, ad Anna Scalfati, giornalista e, soprattutto, «mamma e volontaria», fino a Osanna Brugnoli, campionessa paraolimpica, Padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli e Costanza D'Ardia, assistente sociale. Presenti nomi illustri dello sport, della cultura e del mondo produttivo che conta. A prendere la parola a turno, il presidente della Confcommercio, Giuseppe Roscioli, Amedeo Schiattarella, presidente dell'Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, il presidente Coni, Gianni Petrucci, il presidente Cio, Mario Pescante. C'è il presidente della Camera di Commercio Giancarlo Cremonesi, dell'Acer Eugenio Batelli e Gabriella Alemanno, direttore dell'Agenzia del Territorio e sorella del sindaco. E ancora un versatile Giorgio Albertazzi, a cui Alemanno promette la direzione del Teatro Valle, «per liberarlo dall'occupazione di un centro sociale mascherato», Lino Banfi, che gli fa gli auguri in dialetto barese, il "grande cantore di Roma" Federico Moccia, Enrico Cisnetto, Pino Insegno, che non risparmia alla battuta su Alemanno conduttore dell'evento: «A Sanremo l'anno prossimo ci sarà lui e io entrerò in politica». «In questi quattro anni ci siamo impegnati su due fronti: i grandi progetti e la quotidianità. Ma mancava qualcosa: l'anima, un grande strumento di partecipazione accanto ai partiti», esordisce il Primo cittadino. «Quando ci indigniamo perché ci dicono Roma ladrona non basta arrabbiarsi, ma capire che, in quanto cittadini di Roma, dobbiamo essere più degli altri: lo possiamo fare tramite la partecipazione». Fra una citazione di Pasolini e un riferimento alla Repubblica romana, il numero uno del Campidoglio annuncia che, da Aprile, dopo 73 anni dall'ultima volta, partirà il restauro del Colosseo «senza prendere un euro dalle tasche dei cittadini», e, da oggi, «una grande battaglia per il decoro della città», mettendoci la faccia. «Gli intellettualisti radical-chic e la sinistra si rassegnino a vedermi sempre con la ramazza in mano. Nel 2008 potevo fare il Ministro o una scelta politica meno pericolosa. E anche ora dico: bisogna continuare a cambiare, nonostante le critiche di certa parte politica. Credo di avere una grande risposta dai cittadini che sanno la verità: sarà il segno di una vittoria e non di un pareggio», conclude.

Dai blog