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Otto miliardi di progetti per uscire dalla crisi

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Dal waterfront a Fuksas. All'estero puntano su Roma

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Crederenegli investimenti privati, nella cultura di impresa ed è questa la strada che abbiamo voluto percorrere anche nel bilancio del 2012». Questo il concetto portante e ricorrente non solo della manovra finanziaria varata dalla giunta ma anche del meeting annuale con gli investitori internazionali, l'Ibac, che si è concluso ieri in Campidoglio. Un momento importante per fare il punto della situazione sui progetti di sviluppo della città, sia a livello infrastrutturale che urbanistico. Nei prossimi anni Roma metterà in campo progetti per totale di 8,3 miliardi di euro. Di questi ben 7 miliardi sono risorse private. Dalla realizzazione del nuovo Waterfront di Ostia, che richiederà un investimento di 600 milioni di euro, al programma di riqualificazione di Tor Bella Monaca: 1,2 miliardi di euro. Fino allo sviluppo del Secondo polo turistico. All'incontro in Campidoglio hanno partecipato oltre 40 tra presidenti e amministratori delegati di varie aziende italiane e internazionali. «Tutto quello di cui si è parlato sarà sviluppato - ha detto Alemanno - Roma crede nell'investimento privato per costruire il bene comune. In tempi di scarsità di risorse pubbliche, o si punta su risorse private o si rischia di finire nella decadenza. Sono molti i campi di interventi, dal miglioramento delle infrastrutture all'attrattività turistica fino al potenziamento delle Tecnologie». La terza edizione di Ibac si è focalizzata soprattutto sulla leva degli investimenti privati come strumento per rilanciare il ruolo di Roma. Tra gli altri, hanno partecipato al meeting Martin Sorrell, fondatore e Ceo del gruppo Wpp, leader mondiale nei servizi di comunicazione e advertising, Federico Mollicone, delegato per Ibac 2012, il consigliere regionale Pdl, Isabella Rauti, l'ad di Acea Marco Staderini e Luigi Abete. Tra i progetti analizzati la realizzazione del Museo della città in via dei Cerchi (150 milioni di euro), di Pietralata, che prevede la costruzione di housing sociale, un centro direzionale per il terziario, un polo biotecnologico universitario e nuove sedi per la pubblica amministrazione. Si è parlato poi dello sviluppo della rete infrastrutturale romana a sostegno di nuovi attrattori turistici come la Fiera di Roma, il Centro congressi dell'Eur, il nuovo Mercato dei fiori. Spazio anche all'economia solidale, con l'iniziativa di Isabella Rauti che ha promosso alcuni progetti di beneficienza in Giordania. «Vorremmo - ha detto - che lo sviluppo del villaggio globale riguardasse anche i diritti umani e i diritti delle donne». Sus. Nov.

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