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Stipendi dei comunali a rischio

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Anche,o sorpattutto, perché la voce "trasferimenti statali e regionali" continua a languire senza effetto alcuno. Così, il rischio che a novembre prossimo il Campidoglio non riesca più a pagare lo stipendio ai suoi 26mila dipendenti comincia a farsi concreto. A dirlo è stato lo stesso Alemanno durante l'incontro di mercoledì con le parti sociali. «Il rischio di non pagare gli stipendi di 26mila dipendenti comunali non è legato al Bilancio ma a questioni di liquidità - ha precisato poi ieri il primo cittadino - abbiamo fatto un tavolo con Governo e Regione per sbloccare i fondi necessari. Siamo creditori di 1,4 miliardi di euro nei confronti della Regione, e di 1,5 miliardi nei confronti del commissario di Governo. Se questa liquidità non verrà, almeno in parte, sbloccata ci saranno problemi a pagare gli stipendi di novembre. Il bilancio però non c'entra. Sono soldi di cui abbiamo diritto ma che non finiscono nelle nostre tasche». E proprio sulla materia, la presidente della Regione, Renata Polverini ha commentato qualche giorno fa, quando la vicenda dei mancati trasferimenti verso Roma Capitale era già alla ribalta dei conti di bilancio. Nello specifico si parlava del taglio di 140 milioni di euro: «I tagli della Regione sui trasferimenti ai Comuni non sono che la conseguenza dei tagli che il Governo nazionale ha operato nei confronti della Regione». Risposta semplice, quella della governatrice. Forse sin troppo. Intanto le opposizioni capitoline continuano a promettere battaglia. «Vista la crisi - ha detto il capogruppo Pd, Marroni - appare irresponsabile la scelte del sindaco di andare allo scontro. Per quel che ci riguarda se è in ballo il futuro dei cittadini, delle aziende, dei lavoratori non ci tireremo indietro».

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