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La sfida di Alemanno Trovare 730 milioni

Alemanno

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Inizia a prendere forma il bilancio capitolino che ha come punto essenziale recuperare 730 milioni di euro. Quelli che non arriveranno da governo e regione. «Stiamo lavorando giorno e notte per ridurre al minimo le tasse che si scaricheranno sui romani e affinché i tagli siano orientati sui costi della politica, sulle situazioni superflue e non tocchino la spesa sociale e le tariffe», ha spiegato il sindaco. Una manovra più difficile che mai. Non solo Alemanno deve affrontare, nel vero senso della parola, con una crisi economica mondiale che ha come pietra di paragone soltanto la «grande crisi» del 1929, ma lo deve fare a 14 mesi dalle elezioni e con un partito alle spalle che inizia a fibrillare. Tuttavia, se i sacrifici chiesti oggi ai romani potranno essere ricompensati con un anno di buon, anzi di ottimo governo, le vere sfide per Alemanno sono, volente o nolente, due. Portare a casa la riforma di Roma Capitale che cambierà radicalmente assetti amministrativi e rapporti istituzionali da una parte e realizzare, dall'altra, la rivoluzione culturale della «liberalizzazione». Quasi uno scherzo del destino per la storia politica del primo cittadino che proviene proprio da quella destra sociale che diede battaglia contro la vendita della Centrale del Latte. Un paradosso con il quale Alemanno, suo malgrado, deve fare i conti. La dismissione delle quote di maggioranza di Roma Capitale porterà per quanto riguarda Acea la cessione del 21% e dunque un incremento della partecipazione privata che, tuttavia, non intaccherà la quota maggioritaria del Comune, che resterà pur sempre l'azionista di riferimento con il 30% delle partecipazioni. E se Acea è l'azienda che solleva più clamore, forse perché la più ricca, la vera partita è tutta nell'ingresso dei privati nel settore trasporti e rifiuti. Atac e Ama. Questo può fare la differenza tra un servizio migliore e probabilmente anche meno caro per i romani oppure in altre scatole mangiasoldi. E su questo si giocherà parte importante delle prossime amministrative. Tra 14 mesi. IMU L'Imu potrebbe costare complessivamente ai cittadini romani, proprietari di abitazioni, 1 miliardo e 855 milioni di euro. È quanto emerge dalle prime previsioni rese note dal Campidoglio, dove si sta lavorando intensamente per giungere alla redazione del bilancio di previsione 2012, i cui contenuti essenziali sono stati illustrati, questa mattina, dal sindaco Gianni Alemanno ai presidenti dei municipi. Il gettito delle aliquote base del''Imu su prima e seconda casa dovrebbe essere di 1.596,5 milioni, di cui 573,8 milioni andrebbero direttamente allo Stato e 1.022,7 milioni nelle casse del Comune di Roma. A questa cifra vanno però aggiunti 260 milioni, che rappresentano la differenza tra i minori trasferimenti statali per 1.282,7 milioni di euro e le risorse derivanti dalle aliquote base dell'Imu, sopra indicate (1.022,7 milioni). ACEA Roma Capitale intende cedere il 21% della propria partecipazio- ne in Acea allo scopo di seguire le prospettive di sviluppo nazionale lungo il percorso delle liberalizzazioni; adeguarsi alle disposizioni di legge che prevede che gli enti pubblici debbano ridurre la loro partecipazione in oscietà quotate operanti nei servizi pubblici locali sino a una quota non superiore al 30% entro il 2015; realizzare un'importante entrata finanziaria nel rispetto del Patto di stabilità. La cessione della quota del 21% di Acea consen- tirebbe al Campidoglio di mantenere il controllo di fatto (30%)della stessa. La cessione della quota potrebbe avvenire in borsa a partner privilegiando quello pubblico. Tra le ipotesi si starebbe pensando alla cessione delle quote con una vendita allargata a più soggetti con un tetto all'acquisto al 2% per ciascun acquirente. TARIFFA RIFIUTI Il sindaco, anche ieri, si sarebbe espresso senza mezzi termini: la tariffa rifiuti non si aumenta. L'incremento dell'1,5% sulle bollette Ama sarebbe al momento tramontato. Quei 10 milioni di euro in più che servono alla municipalizzata per il conferi- mento dei rifiuti nella discarica di Malagrotta dovranno essere trovati altrove. Anche per questo, l'azienda capitolina continua a «spingere» sulla differenziata, unica alternativa al momento per far scendere i costi di smaltimento nell'attesa di entrare a far parte del ciclo dei rifiuti. Soltanto in questo modo infatti l'Ama non avrà più problemi di bilancio in rosso ma risucirà anche a fare utili e a far "guadagnare" anche al Comune. Non a caso ieri è stato siglato un protocollo d'intesa fra Ama e Equitalia Sud per il corretto conferimento dei rifiuti e la raccolta differenziata di 2 anni. STOP AI PRIVILEGI In tempo di crisi è bene che i sacrifici vengano almeno distri- buiti verticalmente. Per questo nel bilancio verranno imposti tagli alle auto di rappresentanza, che attualmente sono per il Comune di Roma 226 per un costo che si aggira ai 17 milioni di euro l'anno. Una "sofrbiciata" in qeusto settore era stata comunque già data nel 2010 con un risparmio di 4 milioni di euro. Ancora, i manger delle aziende capitoline saranno chiamati a stringere ulteriormente la cinghia. Il tetto già imposto ai loro stipendi di 350 mila euro annui, verrà ritoccato al ribasso. L'idea è quella di abbassarlo a 300 mila. Capitolo a parte poi le decine di consulenze che pesano nelle casse capitoline per circa 15 milioni di euro. Una abttaglia, questa del taglio delle consulenze cavalcata dalPd che ha già avvertito: le voci che parlano di un taglio di 500 mila euro sono inaccettabili. CRISI Tra gli strumenti della manovra che sarà presentata in giunta e che mirano a fronteggiare la crisi c'è la costituzione di un Fondo giovani per favorire l'autoimprenditorialità e l'autoimpiego. A questa voce sono stati stanziati 5 milioni di euro. Il seocndo strumento messo in campo è la costituzione di un Fondo di sostegno per l'occupazione che sarà alimentato da 10 milioni di euro. Del resto il Patto di Stabilità impone linee guida precise che il Campidoglio dovrà seguire. Nel bilancio 2012 sarà obbligatorio compensare i tagli del governo e della Regione per garantire l'equilibrio dei conti e assicurare i servizi minimi alla città. Inoltre bisognerà assicurare meccanismi di equità fiscale a favore delle categorie più deboli. Infine introduzione di strumenti per avviare le riorganizzazioni del Gruppo Roma Capitale.

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