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La Provincia e le sovrintendenze bocciano la discarica di Corcolle

La discarica di Malagrotta

Avrebbero dato parere negativo per la vicinanza con Villa Adriana

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Mentre Alemanno e Polverini, chiamati a rapporto dal ministro Clini per affrontare il nodo dello smaltimento dei rifiuti a Roma, dicono di «apprezzare la convocazione del governo per fare chiarezza», il popolo del no alle discariche alternative a Malagrotta si mobilita annunciando un presidio a oltranza davanti alla sede del ministero dell'Ambiente a partire dalle 9 di domani, orario di inizio dell'incontro istituzionale. Il vertice, cui parteciperanno - insieme al ministro dell'Ambiente Corrado Clini - il sindaco Alemanno, il presidente della provincia Zingaretti, la governatrice Polverini ed il prefetto Pecoraro in qualità di commissario straordinario per la chiusura di Malagrotta, segue la conferenza dei servizi di giovedì scorso, durante la quale sarebbero emersi dubbi sulla realizzazione in particolare della discarica di Corcolle, a poche centinaia di metri dal sito Unesco di Villa Adriana. Secondo indiscrezioni avrebbero espresso parere negativo la provincia di Roma, le varie soprintendenze coinvolte e l'Autorità di Bacino. Il quadro, come ha palesato lo stesso ministro dell'Ambiente, non sarebbe comunque chiaro neppure per quanto riguarda Riano, l'altro sito provvisorio che dovrebbe traghettare Roma fuori dall'emergenza rifiuti. Incertezze che rischiano di compromettere il piano complessivo perché il tempo stringe. Se da un lato infatti la Polverini ha escluso un'ulteriore proroga per la discarica di Malagrotta, l'ultima scade il prossimo 30 giugno, dall'altro qualora entrambi o comunque uno dei due siti dovessero rivelarsi inidonei, sarebbe tutto da rivedere. Quella di domani sarà dunque una giornata cruciale, lo sanno bene anche amministratori, associazioni e cittadini da mesi impegnati nel contrastare l'ipotesi di una discarica sui loro territori. Da Riano partiranno in mattinata diversi pullman, destinazione via Cristoforo Colombo: «Manifesteremo il nostro dissenso nei confronti di tutte le scellerate scelte politiche che hanno portato all'individuazione del sito di Quadro Alto», dicono da Sos Discarica Riano. Ci sarà anche Tivoli, reduce da una delle settimane più difficili sul fronte monnezza. Si è cominciato mercoledì con lo slittamento della sentenza del Tar sui ricorsi presentati da comuni e associazioni, per poi arrivare al primo appuntamento con la conferenza dei servizi di giovedì pomeriggio in Regione. Nonostante i ripetuti appelli da parte del sindaco di Tivoli, Sandro Gallotti, affinché fosse permessa anche la presenza dei tecnici comunali, fino alla mattina del giorno indicato dal direttore del settore Attività Produttive e Rifiuti, Mario Marotta, non si è vista traccia di inviti. Dopo una serie interminabile di telefonate e fax, la convocazione è arrivata sul filo di lana e parziale: in sintesi il comune non ha potuto prendere parte alla  riunione, in quanto non direttamente interessato alla questione, ma ha chiesto l'accesso agli atti. Da Palazzo San Bernardino è comunque stato inviato un funzionario, l'architetto Ercole Lupi, che è rimasto fuori dall'aula. «Ci aspettiamo almeno la convocazione ad un tavolo di confronto con tutte le parti interessate per ribadire il nostro no al progetto», fanno sapere dall'ufficio del sindaco. In ogni caso di «niet» la discarica di Corcolle ne ha già incassati parecchi, l'ultimo come detto sembrerebbe proprio giovedì in sede di conferenza dei servizi. A rischio, infatti, c'è un bene di valore inestimabile come Villa Adriana, sito archeologico che rischierebbe di perdere addirittura il titolo di bene Patrimonio dell'Umanità. Una possibilità che ha avuto vasta eco anche a livello internazionale, grazie ad una petizione promossa da un professore universitario statunitense, Bernard Fischer, che ha inviato a Pecoraro 600 firme. Si attende dunque l'incontro decisivo di domani. Mentre la Polverini dice di «aver apprezzato molto la convocazione da parte del ministro Clini» e che «occorrerà, per fare chiarezza, capire come andare avanti rispetto alle responsabilità di ciascuno», Alemanno ritiene l'incontro «quanto mai opportuno e importante, perché c'è il rischio che riprenda il gioco dello scaricabarile».

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