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«Funghi» caldi. La tregua è finita

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Da domani rimozioni in vista per le stufe. Decine di locali a rischio chiusura

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Potrannoricominciare le rimozioni dei tanto contestati funghi caloriferi ma, soprattutto, potrà scattare da un momento all'altro la chiusura di decine di locali raggiunti in questi due mesi dai verbali dei vigili urbani. Domani, infatti, è il giorno in cui scade l'ordinanza che ha vietato per due mesi la rimozione dei funghi che occupano il suolo pubblico accanto a tavolini e sedie negli spazi autorizzati, sospendendo di fatto tutti i provvedimenti sanzionatori a carico degli esercenti raggiunti dai verbali dei vigili urbani. «Questo significa – spiega il presidente del I Municipio Orlando Corsetti – che tutti quegli esercenti raggiunti in questi giorni dai provvedimenti di chiusura da uno a tre giorni, perché nei loro confronti sono stati elevati almeno due verbali dei vigili e hanno ricevuto la lettera con cui gli uffici del Municipio comunicano il provvedimento, potrebbero chiudere da lunedì 12 in qualsiasi momento». Sarebbero almeno una decina, ad oggi, i locali già individuati passibili di chiusura. «Ma i numeri sono destinati ad aumentare - incalza Corsetti - visto che anche mentre era in vigore l'ordinanza sono continuate le rimozioni di tavolini e sedie completamente o parzialmente abusive e, contestualmente, laddove non potevamo intervenire con la rimozione degli arredi esterni o con la chiusura del locale, sono stati comunque elevati altre decine di verbali». Una misura necessaria, per il minisindaco, per frenare il dilagare del fenomeno dell'abusivismo. Al momento dal Campidoglio non è arrivata la contromossa. I 60 giorni di durata dell'ordinanza, aveva detto Ugo Cassone, presidente della commissione commercio del Comune, erano stati presi per trovare finalmente una soluzione alla questione stufe, dopo che era stato costituita dal sindaco Alemanno una apposita Commissione, formata anche dalla Sovrintendenza, che ha posto il suo veto alle stufe e ai teloni di plastica in centro storico, chiamata a valutare una serie di questioni legate alle occupazioni di suolo pubblico, tra le quali anche quella dei mezzi di riscaldamento. Quella Commissione, tuttavia, si è riunita un paio di volte e la soluzione del problema sembra ancora lontano. Al punto che alcuni esercenti stanno tentando strade alternative. È il caso, ad esempio, dei titolari degli esercizi pubblici in Piazza della Rotonda, dove è partita prima di Natale la protesta per le rimozioni dei funghi caloriferi, che si è conclusa con la firma dell'ordinanza Alemanno. Questi esercenti avrebbero in un primo momento pensato a sistemi di riscaldamento elettrici, soluzione però che non sembra percorribile visto il carico di elettricità che si avrebbe su piazza non sostenibile per la capacità della rete esistente. Quello che è certo è che di rimozioni questi esercenti non vogliono neanche sentir parlare e si sarebbero già rivolti ad un avvocato per capire come potersi tutelare. Corsetti, intanto, prosegue con gli interventi di rimozione di tavolini e sedie abusive, vantando un primo importante risultato. «Ho potuto constatare, insieme ai miei uffici, che diversi esercenti stanno iniziando a mettersi spontaneamente in regola - racconta - ci è capitato in più di un'occasione queste settimane di andare in un locale sanzionato per osp abusiva e di trovare, invece, una situazione regolare. Segno, a mio avviso, che gli imprenditori hanno capito che conviene loro rispettare le regole».

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