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Paolo Bernabei in procura: fiducia nella giustizia

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«Non dormo più e ho paura. Ma nello stesso tempo ho fiducia nella giustizia». Paolo Bernabei, il grande accusatore dei vigili corrotti, è tornato ieri in Procura per il secondo faccia a faccia con il pubblico ministero Laura Condemi, che si sta occupando dell'inchiesta sulle presunte mazzette che ha portato all'iscrizione sul registro degli indagati di 5 agenti della Municipale e un professionista. Una giornata, per l'imprenditore trasteverino, iniziata con la pubblicazione da parte di alcune agenzie di stampa della notizia di più di 2mila multe elevate a mezzi privati e aziendali riconducenti alle attività della famiglia Bernabei. Si tratterebbe di 2.218 contravvenzioni mai pagate per un debito, nei confronti del Campidoglio, che si aggirerebbe intorno ai 350mila euro. Ma non mancano gli attestati di stima nei confronti dell'imprenditore. Dopo i volantini distribuiti a Trastevere con la scritta «Paolo Bernabei for president», inizia a stringersi intorno alla sua famiglia il popolo dei «localari». Ieri il fratello Silvio, il maggiore dei tre, ha ricevuto la visita di Enza Li Gioi, titolare del «Lettere caffè», che lui stesso aveva chiamato per esprimerle solidarietà dopo il racconto delle vessazioni fatto dalla donna alle agenzie di stampa e riportato ieri su alcuni quiotidiani. «Sono pronta a raccontare tutto in Procura se i magistrati me lo chiedessero», ha detto LiGioi. E non sarebbe sola. Proprio il sindaco Alemanno, 48 ore fa, ha chiesto ai cittadini di denunciare intimidazioni e vessazioni. A piazzale Clodio, intanto, i vertici della Procura stanno vagliando la possibilità di far convergere i due filoni d'ichiesta in un unico fascicolo. Il racket delle licenze commerciali denunciato dal presidente del Primo Municipio, Orlando Corsetti, poggia le basi, ricordiamo, sulla denuncia a mezzo stampa dell'imprenditore siciliano Vincenzo Conticello che, a suo dire, nella Capitale si sarebbe imbattuto in un'illegalità che non avrebbe niente da invidiare alla situazione isolana. Una «fonte certa», visto il suo passato da grande accusatore che ha portato all'arresto di alcuni mafiosi che avevano chiesto il pizzo all'Antica Fcacceria palermitana di cui è proprietario. L'ipotesi, dunque, che le indagini si starebbero incanalando verso quel mercato parallelo denunciato da Corsetti e che consentirebbe di acquistare e riattivare licenze bloccate o sospese sotto pagamento di somme che variano dai 130 ai 150mila euro, è sempre più vicina. Il faccia a faccia del comandante della Municipale Angelo Giuliani con il pool dei magistrati è previsto per la settimana prossima. Il capo della Municipale sarebbe infatti stato convocato come persona informata sui fatti: fu lui a ricevere a giugno l'esposto di Silvio Bernabei. La sua fugura, inoltre, compare nella denuncia ai carabinieri di un residente di Trastevere che secondo i vigili urbani indagati sarebbe l'autore dell'esposto contro l'abuso compiuto da Paolo Bernabei al 37 di via della Luce. E ancora i contratti firmati dagli imprenditori trasteverini per il circolo sportivo dei vigili e da lui stesso controfirmati. Un rapporto che andava le multe contestate ai Bernabei dai vigili. C'è poi l'indagine proprio sul furto al centro sportivo della Municipale sul Lungotevere Dante, di cui Angela Giuliani, moglie del comandante del Corpo, è segretario generale. Uno strano furto con scasso. Ignoti avrebbero infatti rubato solo 5 hard disk contenenti i documenti relativi alle sponsorizzazioni del circolo, tra cui anche quella della famiglia Bernabei. E proprio a Giulio Bernabei, padre dei tre fratelli, ricordiamo che il sindaco Alemanno ha intitolato pochi mesi fa il campo sportivo e un torneo di calcio.

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