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Tutti di corsa per dimenticare le Olimpiadi

Gianni Alemanno durante la corsa

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La mezzamaratona RomaOstia riporta la pace tra i romani e la loro città. Dopo i giorni della neve e del gelo, dopo il dramma collettivo delle strade ghiacciate e della chiusura degli uffici pubblici, dopo la caccia selvaggia ai pochi taxi muniti di catene, i dardi avvelenati tra il sindaco Alemanno e il capo della Protezione civile Gabrielli. E dopo la bocciatura da parte del governo Monti della candidatura di Roma ai Giochi del 2020, solo una bella giornata di sport poteva rimettere in sesto l'amicizia un po' ammaccata tra i romani e la città eterna. Perfino il sole, dapprima imbronciato, tiepido e ostinatamente nascosto tra le nuvole, poi man mano più presente, raccontava una pacificazione. Dal PalaLottomatica, sulla via Cristoforo Colombo, tradizionale linea di start della mezzamaratona più amata d'Italia, sono partiti in quasi 13.000 (12.878 gli appassionati ufficialmente iscritti e 11.028 quelli giunti al traguardo) per correre la 38° edizione della RomaOstia. Roma è senza mezze misure: facile alla demoralizzazione e capace di subitanee esuberanze. Alla città dove «li passeracci so' usignoli» - come canta Antonello Venditti nella sua dichiarazione d'amore per la Capitale - bastano questi 13 mila podisti pronti al via dietro un nastro di partenza, per pensare di rivaleggiare con la maratona della Grande mela. Il sindaco, iscritto insieme ad altri mille amatori alla corsa non competitiva di 5 chilometri Euroma2Run, alle ore 9,15 schierato sulla linea di partenza per dare il «via», si lascia sfuggire il paragone: «Sono convinto - ha detto - che più si va avanti e più le maratone di Roma assomiglieranno a quella di New York. Invito tutti a partecipare anche camminando perché è una grande festa». Dopo i primi metri di corsa il passato è dimenticato, si guarda avanti. Le Olimpiadi sono sfumate: il «mondo è infame», si sa, ma Roma è sempre «capoccia». «In Europa - dichiara il delegato allo Sport del sindaco, Alessandro Cochi - è conosciuta come la mezzamaratona più importante d'Italia e dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il grande valore e la capacità ricettiva di Roma. Gli atleti vengono da diverse parti del mondo e non solo dall'Europa. Sicuramente rimane il rammarico per Roma 2020, però da sportivi bisogna sempre vedere il bicchiere mezzo pieno. Noi andiamo avanti - ha concluso - perché da febbraio i grandi eventi sportivi che si svolgeranno a Roma sono tanti». Ma la politica qualche volta guarda troppo avanti, intanto, per gli atleti, ci sono 21 chilometri e 97 metri da coprire. Alla fine è il keniano Philemon Kimeli Limo il più bravo, il più veloce ad arrivare alla Rotonda. Si aggiudica la gara maschile della «RomaOstia IAAF Silver Label» con il tempo straordinario di 59 minuti e 32 secondi, quasi un'ora di marcia impetuosa verso il mare, accompagnato da «spalle» di grande livello, come Leche Shumi Dechasa, secondo in 59'51'', Kiprop Limo, terzo in 59'55'', e John Kiprotich quarto in 1h00'02''. La gara femminile va a Florence Kiplagat che poco prima del quindicesimo chilometro cambia marcia, andando a chiudere in 1h06'38'' e rifilando ben 44 secondi ad Agnes Kiprop, che ha chiuso in 1h07'22'', e più di un minuto all'etiope Beyene Tirfi, che completa il percorso in 1h07'42''. Ma ieri ci si giocava anche il tricolore di mezzamaratona. Quello femminile va a Valeria Straneo, che piazza il suo nuovo personal best e anche il record italiano con 1h07'46”. Il titolo di Campione d'Italia maschile lo conquista Stefano La Rosa del C. S. Carabinieri che chiude in 1h02'15''.

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