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Blitz del fisco a Trastevere

Militari della Guardia di Finanza

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Blitz contro gli evasori fiscali della movida romana e incassi cresciuti fino al 400 per cento. L'operazione è stata battezzata «Rugantino», condotta dagli ispettori dell'Agenzia delle Entrate. L'altra notte, dalle 21 fino alla chiusura, sono intervenuti nei locali di Trastevere, rione storico della Capitale, meta notturna del divertimento. In campo un piccolo esercito di 007: 85 funzionari, divisi in diciassette squadre, composte da cinque persone. In modo discreto, passate inosservate, ciascuna mini task force ha guardato le carte di almeno cinque locali. L'obiettivo è stato duplice. Il primo, classico: verificare la regolare emissione di fatture, ricevute e scontrini fiscali. Capire se la presenza dei controllori ha compiuto il «miracolo» di far lievitare il giro d'affari dichiarato dai titolari delle attività. Un prodigio che la notte del blitz si sarebbe verificato facendo aumentare circa del 400 per cento gli incassi dei locali. Un dato che comunque sarà stabilito di preciso mettendo a confronto le emissioni dell'altra sera col venerdì della settimana precedente e con lo stesso periodo dell'anno scorso. Il secondo fine dell'operazione «Rugantino» ha riguardato il personale dipendente. Gli ispettori non hanno voluto verificare tanto la presenza di immigrati clandestini al lavoro nei locali. Piuttosto si sono concentrati sul personale assunto con regolare contratto per accertare se la loro prestazione superava le condizioni pattuite, se in pratica erano sfruttati. Un'eventualità che viola le regole allo stesso modo del clandestino pagato due lire in nero, messo nelle cucine a lavare i piatti o a servire ai tavoli. Le cifre ricavate dalle verifiche fiscali probabilmente saranno rese note domani. L'operazione «Rugantino» fa intravvedere la nuova stagione dei controlli avviata da Agenzia delle Entrate e Guardia di finanza. Hanno agito a Madonna di Campiglio, Milano, Bergamo, Napoli (e in tutta la Campania, con irregolarità oltre il 70 per cento) e in molti altri centri dello Stivale. A Roma, di recente entrambe sono state protagoniste di colpi a sorpresa. Il 22 del mese, Agenzia delle Entrate regionali e Siae hanno fatto «irruzione» nei locali da ballo di Lazio e Umbria, registrando incassi superiori a quelli del weekend del Carnevale 2011, con una media del 100% e punte fino al 400%. Mentre gli ispettori delle Entrate hanno controllato le casse, verificando anche l'eventuale presenza di lavoratori irregolari, personale Siae ha puntato l'attenzione sull'emissione dei titoli d'ingresso. Facendo la scoperta: circa 270 ticket non rilasciati, una festa priva di regolare autorizzazione, con violazione del diritto d'autore ed evasione dell'imposta sugli intrattenimenti. Il 14 gennaio c'è stato il blitz della Finanza nei locali al Centro di Roma e nelle zone commerciali (Marconi, Eur, Ostia, Casal Palocco). Un'incursione nei salotti della città che ha sorpreso, è seguita a quella d'impatto sulle nevi di Madonna di Campiglio, e ha dato i suoi frutti. Su 405 negozi controllati, 190 non erano in regola con scontrini e ricevute fiscali. Il giorno prima, invece, le Fiamme gialle hanno puntato i riflettori sui saldi di fine stagione in 550 attività commerciali di Roma e provincia pizzicando 97 irregolari. Le contestazioni: mancata indicazione del prezzo iniziale e della percentuale di sconto o di ribasso, e mancata esposizione del cartellino con l'importo della merce scritto in modo chiaro e leggibile.

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