Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Cremonesi Un fondo di garanzia per le Pmi

default_image

  • a
  • a
  • a

Unpatrimonio di esperienze, professionalità e innovazione che potrebbe finire inghiottito dal buco nero della crisi, ancora più accentuata dai ritardi dei pagamenti che ormai non riguardano più solo «il pubblico», e dall'impossibilità di accedere al credito. A lanciare l'ennesimo allarme è il presidente dell'istituzione camerale capitolina Giancarlo Cremonesi, che in una nota conferma la serietà della situazione. «La Banca d'Italia, per voce del suo Governatore Visco, ha annunciato che, nel dicembre scorso, il credito erogato dalle banche italiane alle imprese si è ridotto di circa 20 miliardi di euro rispetto al mese precedente. Si tratta - ha detto - di una cifra enorme che dà l'idea della situazione drammatica che stanno vivendo le nostre aziende e di conseguenza tutto il Paese. Questa situazione, di forte stretta creditizia, conferma che il nostro appello a difesa e sostegno delle Pmi, lanciato assieme a Unioncamere, Camera di Milano e Associazione per lo studio del credito, il 13 febbraio scorso, è stato opportuno e tempestivo». Tra le proposte emerse nell'assise al Tempio di Adriano la parziale compensazione tra il carico fiscale e i crediti verso le Pa, rivedere i parametri di Basilea 3 per favorire le concessioni di finanziamenti alle aziende. «Se vogliamo uscire da questa grave situazione di crisi e davvero aiutare le nostre imprese a non chiudere e a rilanciarsi, dobbiamo agire subito. Oggi e non domani. Deve essere chiaro a tutti che nessuna ipotesi di uscita dalla recessione in cui ci troviamo è immaginabile, senza una tempestiva riattivazione di flussi di finanziamento verso le Pmi che rappresentano, con il 98% di partecipazione, la spina dorsale del sistema produttivo e un fondamentale bacino di tenuta occupazionale e sociale». Cremonesi ha definito «non più tollerabile» i ritardi infiniti dei debiti della Pa verso il sistema produttivo. «Chiediamo che le Pmi abbiano la possibilità di compensare, mediante l'annullamento degli obblighi fiscali, i crediti verso la Pa, ovvero di ottenerne il rimborso in Titoli di Stato». Ma non basta. Urgono nuove misure per fronteggiare l'emergenza. «Tra queste, la costituzione di un adeguato fondo di garanzia per l'accesso al credito per le Pmi romane di cui occorre accelerare la creazione». Il tempo rimasto è poco ma la tendenza si può ancora invertire. Cinzia Tralicci

Dai blog