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La lezione dell'emergenza «La Capitale va difesa»

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Le opposizioni: ridicoli davanti al mondo

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«Noisiamo fieri di Roma Capitale che, lasciata sola, ha risposto bene a questa emergenza - ha esordito il sindaco - per questo mi sento di ringraziare sentitamente tutte le strutture che si sono impegnate per fronteggiare l'emergenza neve. Ora, dopo 11 giorni e dopo tante polemiche possiamo ritenerla superata. Abbiamo avuto momenti di grandi difficoltà ma in un contesto nazionale molto più problematico. Il dato centrale non è quanto ma quando siamo stati presenti sul territorio». Inevitabile il riferimento alle polemiche sulle previsioni. «Quando si è manifestata la seconda emergenza - ha precisato Alemanno - tutta la città è stata attrezzata e l'ordinanza che chiudeva scuole e edifici pubblici ha fatto sì che anche il trasporto pubblico fosse sufficiente. Anche l'ultima previsione meteo si è rivelata sbagliata ed eccessiva infatti abbiamo dovuto revocare l'ordinanza su motorini e minicar. Non è possibile questo ripetersi di bollettini meteo imprecisi e sbagliati». Una lezione, quella dell'eccezionale nevicata (non solo nella Capitale) della quale fare tesoro. Questa esperienza ci ha insegnato che anche le emergenze lontane, nel tempo e nello spazio, devono essere viste come emergenze possibili - ha sottolineato ancora il sindaco parlando all'Aula - la vulnerabilità climatica sta aumentando e la nostra città è fragile, complessa. Il nostro primo impegno, oggi, è quello di aumentare le difese della città. Inoltre bisogna assolutamente rivedere la legge sulla Protezione civile che deve essere in grado di operare in modo diverso quando ci sono le emergenze». Un discorso, quello del sindaco, che non ha affatto convinto le opposizioni. «Un fallimento totale della gestione dell'emergenza, un caos che ha fatto fare a Roma una brutta figura a livello nazionale e locale - ha detto il capogruppo del Pd, Umberto Marroni - il sindaco non ha chiesto aiuto alla Protezione Civile nazionale e all'opposizione in Campidoglio, e neppure ai suoi assessori. Chieda scusa e si prenda le responsabilità di questo fallimento». Dura anche Sel con Maria Gemma Azuni: «Il sospirone di sollievo del sindaco, che fa la ruota e si pavoneggia, dopo le nevicate dei giorni scorsi, appare davvero risibile. Egli si associa, senza averne alcun motivo, al meritorio impegno di quanti hanno lavorato per alleviare i disagi ai cittadini». Sus. Nov.

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