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Congelati dal freddo si ustionano con la stufa

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Mala bombola è scoppiata subito, con le fiamme divampate sui volti dei tre uomini, un sessantenne e due trentenni rimasti ustionati (non gravemente) che erano appena rientrati nell'abitazione di famiglia, nel centro storico di Bellegra ibernato dalla neve e dalle temperature sotto lo zero. Le lingue di fuoco sprigionate dall'esplosione hanno distrutto l'interno dell'appartamento, attaccando rapidamente fuori dall'ingresso fino alla tromba delle scale della palazzina. I volontari che da giorni gestiscono le emergenze di un Comune semiisolato, hanno soccorso i tre uomini domando a fatica l'incendio. Gli ustionati sono stati portati all'ospedale da campo che la Croce Rossa ha allestito davanti alla scuola elementare e, da lì, con l'ambulanza fino al Sant'Eugenio di Roma. Ne avranno per alcuni giorni. Le famiglie che abitano nelle contrade più impervie della «città dei panorami», abbarbicata sugli 800 metri della cima del Monte Celeste, sono isolate da sei giorni. «Purtroppo ancora non si riesce a raggiungerli, possiamo andare solo con pale e motoseghe per tranciare gli alberi caduti lungo le strade ostruite dai rami e dalla neve- spiega il sindaco Domenico Moselli - In questi giorni terribili siamo andati avanti solo con le forze del nostro volontariato e della Croce Rossa e ancora oggi nelle frazioni di Vaccarecce e Vado Canali non abbiamo energia elettrica». La mancanza di corrente, che per oltre 96 ore ha lasciato al buio Bellegra, accende la polemica con l'Enel. «Per 3 giorni, attraverso la Prefettura, ho cercato di contattarli, ma non hanno mai risposto», attacca Moselli. Ant. Sbr.

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