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Il papà della bimba morta al nido "Ciao patatina ora sei un angelo"

La mamma della piccola deceduta. Anche il primogenito va allo stesso nido

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«Ciao patatina, ora sarai un angelo del Paradiso». Avrebbe voluto ancora cantarle una ninna nanna. Invece le ha dovuto leggere una struggente lettera d'addio. Ha scandito le parole trattenendo a stento le lacrime il padre di Martina, che ha letto una lettera scritta per il funerale della figlia, la piccola di quattro mesi morta mercoledì mattina all'asilo nido di Parco de' Medici, elegante comprensorio sotto la Roma-Fiumicino alla Magliana. Una morte nel sonno per un rigurgito di latte, s'era detto. Prima che l'autopsia sollevasse forti dubbi sul decesso per soffocamento causato dalla poppata della mamma. Dubbi che saranno chiariti solo tra un mese dagli esiti degli ulteriori accertamenti in corso sui campioni di tessuto. Ma ieri non è stata la giornata dei dubbi e delle domande. Ma solo la giornata del dolore. Nella chiesa del Santissimo Sacramento a Tor de' Schiavi, il quartiere dove la famiglia ha abitato prima di trasferirsi dall'altra parte della città, al Torrino, la piccola bara bianca grande quanto la sella di un motorino è entrata quasi abbracciata dai genitori. E anche ieri il loro è stato un dolore composto, che ha sempre caratterizzato i genitori della bambina. Anche quando la mamma Sonia, è tornata in tutta fretta all'asilo. «Corra, faccia presto» le avevano detto al telefono. E la donna, 35 anni, dipendente Telecom, non se lo era fatto dire due volte. «Fatemela vedere» aveva solo supplicato all'ingresso. E davanti alle maestre sgomente quanto lei, aveva trovato anche la forza di abbracciarne una e di farle coraggio: «Poteva succedere anche a me» le avrebbe detto. La donna forte, però, ieri è crollata. È rimasta in silenzio, tra le lacrime, consolata dalla presenza di diverse centinaia di persone, anche le operatrici del nido Il Girotondo. Sonia ha passato il testimone al marito. È stato lui infatti, prima del termine della cerimonia funebre a salire sul pulpito per leggere una lettera indirizzata alla bambina. Una lettera che termina con un messaggio di speranza. «Quando tornate a casa - ha detto a tutti i presenti -, date un bacio ai vostri figli, ai vostri nipotini. Il loro sorriso sarà la dimostrazione che la nostra piccola è ancora qui fra noi». Durante la sua omelia, il parroco si è rivolto ai genitori, sostenendoli nel loro dolore. «La vostra piccola creatura ora è tra le braccia del Signore, in Paradiso - ha detto -. Non vi scoraggiate davanti a questa drammatica esperienza, spero che Dio vi regali ancora altre creature».

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