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Chiude il centro dialisi dello Spallanzani

Un corridoio di ospedale

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Tagli sui centri di emodialisi di Roma. Dagli inizi di gennaio i pazienti dell'unità operativa di Nefrologia e dialisi dell'ospedale San Camillo-Forlanini hanno dovuto dire addio al turno serale, mentre si avvicina la chiusura del centro dello Spallanzani. «Le quindici persone che usufruivano del turno dalle 19.30 alle 23.30 al San Camillo-Forlanini sono state ricollocate in altri turni e in strutture private - spiega Roberto Costanzi, segretario generale dell'associazione "Malati di reni" -. Per tre pazienti, invece, è stato istituito un turno pomeridiano temporaneo della durata di tre mesi, per far sì che possano trovare una nuova collocazione». Intanto, preoccupa molto la prossima chiusura del centro dello Spallanzani, dopo la soppressione del programma di dialisi peritoneale domiciliare. Il centro, aperto nel 2000 grazie a una convenzione con il San Camillo, dispone attualmente di 14 posti e fornisce sedute ambulatoriali a nefropatici, alcuni dei quali soffrono di patologie infettive gravi. «A settembre scade la convenzione tra i due ospedali che non sarà rinnovata - denuncia Costanzi - Ci stiamo adoperando con la Regione Lazio affinché questo non avvenga. Prima dell'estate le persone in emodialisi erano una cinquantina. Oggi sono appena trenta. Il centro è già in via di smantellamento. Eppure è una delle strutture migliori che abbiamo, alla quale si rivolgono persone che provengono da tutta Italia». Dopo anni di tagli, un dato positivo sembra esserci. Al Nuovo Regina Margherita sarà realizzato un centro dialisi da nove posti. Proprio nella stessa Asl RmA dove oltre tre anni fa è stato chiuso il San Giacomo, nel quale era presente una delle migliori unità di Nefrologia. «La creazione del centro è stata possibile grazie a un finanziamento della Protezione civile di due anni fa - spiega Francesco Ventola, nefrologo dell'ospedale di via Morosini a Trastevere - Ad oggi ci sono degli intoppi dovuti alla struttura molto vecchia, ma entro aprile saranno risolti. Si sta cercando di valorizzare il Nuovo Regina Margherita. L'idea è quella di trasformarlo in un week hospital, con la possibilità di ricovero dal lunedì al venerdì». Nel frattempo, sempre nell'Asl RmA, sale la preoccupazione dei lavoratori delle Unità di dialisi decentrate, Diagest e Nuova Signora della Mercede, che non percepiscono lo stipendio da circa dieci mesi.

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