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Marco Müller è il migliore per Alemanno e Polverini

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Proprioieri, si è svolto un altro incontro tra la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno e il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, in cui è stato approfondito il tema del completamento della governance della Fondazione Cinema per Roma, tra cui la proposta di Marco Müller alla direzione artistica del Festival del Cinema di Roma. Su quest'ultimo punto, in vista della prossima riunione del cda della Fondazione Cinema per Roma, il 6 febbraio, che dovrà nominare il nuovo direttore artistico, si è registrata una posizione non unanime ma di maggioranza con il sostegno della Regione e del Comune alla proposta di Marco Müller e la contrarietà della Provincia. L'attesa diventa ogni giorno più febbrile. Cosa succederà? Intanto la sinistra non mette certo acqua sul fuoco. Anzi. Il deputato del Pd Michele Meta ha affermato quanto «sia inconcepibile che la proposta di Müller a direttore dell'evento cinematografico romano avvenga a mezzo stampa con odiosi diktat e con la minaccia del ritiro del sostegno economico da parte della Regione Lazio. Grazie a questo modo di fare ed alla concezione privata di una Fondazione avanzata dalla presidente Polverini e dal sindaco Alemanno, si è danneggiato proprio Müller che è stato inutilmente marchiato dalla destra in uno spirito di lottizzazione d'altri tempi. Per non parlare poi della pretesa del sindaco di Roma che ha chiesto ai "soci non istituzonali" del Festival di astenersi sulla scelta del direttore artistico». Müller non parla. Mentre per Barbera questa non è più «una questione di uomini, ma di date», ricordando il ruolo strategico nella collocazione temporale nel circuito dei festival che ha la mostra veneziana nell'intercettare i film indipendenti statunitensi.

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