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Riassemblavano e vendevano auto da demolire

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Cosìper tre romani di cui due, titolare e socio dell'impresa già noti alle forze dell'ordine, e un cittadino marocchino, di età compresa tra 27 e i 51 anni, sono scattate le manette con l'accusa di riciclaggio aggravato in concorso. Un vero e proprio supermarket di pezzi di ricambio, parti meccaniche in perfetto stato e centraline di autovetture rubate, prevalentemente di marca tedesca, quello che i militari si sono trovati davanti. Nel corso della perquisizione, i carabinieri hanno anche rinvenuto fotocopie e documenti di circolazione di veicoli oggetto di furto, nonché, ben celato tra le varie carcasse della strada, un fucile di provenienza illecita. L'autodemolizione e l'area pertinente sono stati sequestrati, mentre per il proprietario e il socio dell'impresa oltre all'arresto per riciclaggio è scattata anche la denuncia per ricettazione, detenzione abusiva di armi e manodopera irregolare in quanto il cittadino straniero sembra «riciclasse in nero». Appena sei giorni fa un altro autodemolitore è finito nel mirino delle forze dell'ordine, ma per motivi ambientali. Gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale hanno infatti sequestrato l'autodemolizioni in via Portuense. Ivigili, insieme ai carabinieri del Noe, hanno accertato diverse violazioni in danno all'ambiente. Nell'impianto di 2.800 metri quadri, adiacente al Tevere, si effettuavano le demolizioni senza una effettiva impermeabilizzazione delle superfici. I sistemi di raccolta dei liquidi infiammabili, degli oli e dei fluidi separati dai motori e dalle carcasse non erano a norma con pericolo di contaminazione del terreno.

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