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L'Olimpiade non è utopia La Capitale ora ci crede

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Dossier Fortis: più occupazione e 17,7 miliardi di Pil

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Econ lei tutta l'Italia. Riportare le Olimpiadi nella Capitale nel 2020 dopo la storica edizione del 1960 è tutt'altro che un'utopia. Il «Dossier Fortis» lo dimostra: i Giochi si possono organizzare senza spese folli, con sobrietà ed efficienza ricevendo in cambio infrastrutture, occupazione e 17,7 miliardi di Pil. «Il dossier conferma che non c'è il rischio Atene perché con queste Olimpiadi non rischiamo di fare il passo più lungo della gamba - dice il sindaco Alemanno in Campidoglio a margine della presentazione del documento di compatibilità economica della candidatura di Roma ai Giochi 2020 - Saranno le Olimpiadi del nuovo Umanesimo: ci sono tutti gli elementi che servono e se siamo uniti ce la possiamo fare». Per Alemanno non esiste alcun problema sicurezza legato all'evento: Roma è e resta una delle metropoli più sicure al mondo. «L'unico vero problema» che può remare contro le Olimpiadi semmai «è quello dell'unità del Paese». Il sindaco cita Rio de Janeiro, sede dell'edizione estiva 2016: lì «si sta usando l'esercito per realizzare gli impianti del villaggio olimpico e lo stadio». Il 70% degli impianti è già esistente e tra quelli da realizzare, assicura il sindaco, non esiste un problema Tor Vergata: «La Città dello Sport di Calatrava va completata. Ora è a metà. Era stata iniziata prima della nostra gestione, i finanziamenti sono esauriti e ci vogliono altri 500 milioni per completarla. Bisogna completarla perché non si può certo lasciarla come fosse un rudere. È un'opera ciclopica ma deve essere portata a termine anche perché è un segno distintivo della nostra città». Alemanno chiede poi aiuto alla politica in vista della mozione bipartisan da presentare in Parlamento: «Bisogna fare in modo che il governo tecnico abbia le spalle coperte dalla politica per poter prendere un impegno per il futuro. Nel 2013 se ci sarà la designazione serviranno 4,7 miliardi. È fondamentale la mozione parlamentare, che è il punto di svolta vero. Se, come ci auguriamo, Camera e Senato a maggioranza assoluta o addirittura all'unanimità, la voteranno, ci sarà il segnale chiaro dell'impegno di tutti per avere queste Olimpiadi». Per la governatrice Polverini «attorno a queste Olimpiadi c'è grande entusiasmo. La Regione deve continuare in questa cavalcata. L'evento sarebbe un'importante risposta contro la crisi, per confermare che l'Italia è un Paese nel quale le sfide importanti si vincono con una filiera istituzionale compatta e con una condivisione dei partiti che, mi pare, esserci. Questo Governo avrà bisogno del sostegno parlamentare e quindi la mozione non può che essere una svolta». Il presidente del Comitato promotore Mario Pescante conferma che dietro la candidatura di Roma c'è «tutta la squadra Italia. Quelle del 1960 furono le Olimpiadi di una rinascita concreta e plateale dell'Italia. Quelle del 2020 servono per dare una scossa, fiducia e credibilità».

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