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Maxi rissa nel residence di lusso per rifugiati

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Svegliatidalle urla nel cuore della notte, era circa l'1.30, i residenti di via Arzana, alcune delle cento famiglie che abitano nelle due palazzine adiacenti la struttura gestita dalla cooperativa Domus Caritatis, hanno allertato gli agenti del Commissariato San Paolo, giunto sul posto con cinque volanti. Un gruppetto di immigrati, armati di spranghe, si stavano affrontando a vicenda, distruggendo ciò che capitava a tiro. I danni più importanti si sono avuti al pian terreno, dove sono state infrante la porta d'ingresso e le vetrate circostanti. Solo l'arrivo della Polizia ha evitato il peggio. Cinque persone sono state denunciate per danneggiamento: quattro di loro ieri mattina avevano già fatto rientro al centro, uno è stato invece dirottato verso un'altra struttura. Il giorno dopo, infuria la polemica sulla sicurezza: «Ogni giorno assistiamo a queste scene – tuonano i residenti, intenzionati ad organizzare una manifestazione direttamente in Campidoglio – risse, litigi, furti, in una zona isolata sulla Portuense, dove vivono famiglie giovani con bambini». Critiche anche sulla mancata sorveglianza: «Gli operatori, quando hanno visto che non potevano placare gli animi, sono fuggiti. E smettiamola di dire che si tratta di profughi minori, perché altrimenti le responsabilità per chi dovrebbe tenerli sotto controllo sarebbero ancora maggiori». È dalla loro parte anche Fabrizio Santori, presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale, che chiede la chiusura immediata del centro anche per «l'enorme sperpero di denaro pubblico». Denaro pubblico risparmiato a Casal Boccone, dove il comune di Roma ha chiuso la casa di riposo «Roma 2» visti i costi esorbitanti (5.300 euro ogni mese per ciascuno dei 69 nonni), da ieri però ostaggio dei «Blocchi Precari Metropolitani», che hanno occupato l'edificio «per restituire alla città un bene comune».

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