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Monti: si va avanti con Parigi e Berlino

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Il premier Mario Monti

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L'Italia è tornata tra i grandi e «lavora mano nella mano con la Francia, così come con la Germania, per proseguire insieme verso la costruzione europea». Il premier Mario Monti a Parigi, prima tappa della sua missione europea, si presenta con questo biglietto da visita ai partner Ue. L'Italia è tornata a ricoprire il suo ruolo tra i 'big' grazie a uno sforzo «senza pari tra gli altri Stati membri». Misure corpose, come la riforma delle pensioni, sono già state approvate dal Parlamento italiano e, assicura il premier, altre ne verranno approvate nei prossimi due mesi. «Con questo treno di misure -scandisce Monti- l'Italia viaggia verso il pareggio di bilancio nel 2013 ovvero il saldo zero, con un avanzo primario, ossia un surplus pari al 5% del pil nel 2013, credo una cifra senza pari tra gli altri Stati europei». Monti fa il suo primo intervento al convegno "Nouveau Monde". dopo aver incontrato il premier francese Francois Fillon, e prima del faccia a faccia all'Eliseo con il presidente Nicolas Sarkozy. Nel suo discorso il presidente del Consiglio rivendica dunque gli sforzi fatti dall'Italia, ma ora, incalza, è l'Europa che deve agire e deve farlo in tempi rapidi. Non disfi di giorno, come «Penelope, quanto fatto di notte» Altrimenti, avverte Monti, si rischia la nascita «di nuove divisioni» in Ue. L'Europa è come «un alpinista che cammina su un crinale». Monti non nasconde la preoccupazione per la capacità di reazione alla crisi da parte dell'Europa che si muove come «un alpinista sul crinale». Si tratta di «un momento cruciale» ma, sottolinea, «si può raggiungere la meta» dove la aspetta «una maggiore competitività, una maggiore capacità di crescere, una maggiore fiducia in se stessa e una funzione garbata di indirizzo anche alle altre parti del mondo che solo il peso della sua storia può darle». «L'Europa -dice Monti- si è dimostrata più debole di quanto pensavamo che fosse e questo in particolare per le difficoltà a fare fronte ad una crisi che non riguarda l'euro ma riguarda gli aspetti finanziari e di bilancio pubblico di alcuni paesi». Ora, «l'Ue deve riuscire da una maggiore integrazione ad accrescere la sua produttività e la crescita per trovare uno spazio adeguato nel nuovo equilibrio del mondo. Un mondo in cui le economie emergenti hanno ritmi vertiginosi, mentre in Europa la crescita sta rallentando e rischia di fermarsi. Per questo vanno affrontate le politiche per la crescita finanziate dal disavanzo e Monti invita ad evitare »il modello Penelope e cioè disfacendo di notte quello che si è fatto di giorno». La controffensiva europea alla crisi deve essere rapida e comune perchè altrimenti si rischiano nuove divisioni e incomprensioni. È «necessario che i diversi paesi europei non proseguano da soli nella messa in atto» della tassa sulle transazioni finanziarie, osserva il premier Monti, tra le altre cose. L'Ue rischia «la nascita e lo sviluppo di incomprensioni di fondo tra le popolazioni e gli Stati membri con il ritorno a pregiudizi tra il Nord e il Sud Europa tra i vecchi e i nuovi Paesi e questo con un potenziale di divisione molto grande», è l'allarme di Monti. Che però resta fiducioso: «L'Europa è sempre stata capace di trasformare le difficoltà in momenti di sviluppo». Uno sforzo che l'Itali sta cercando, per quanto riguarda la sua parte, di concretizzare: «L'Italia ha fatto sforzi senza pari rispetto agli altri Stati membri, era giusto che lo facessimo e gli italiani hanno accettato, però hanno bisogno di vedere anche i benefici in termini di riduzione dei tassi di interesse, che tuttora sono molto elevati». Infine, una battuta politica per il presidente del Consiglio: «Sono un primo ministro che non ha affrontato le elezioni, se no mi sarei guardato dal candidarmi...».   Nel pieno della crisi economica continua il lavoro del governo Monti per dare via alle riforme interne ma anche per richiamare l'Ue alle proprie responsabilità. "L'Europa deve dare una risposta alle aspettative e dobbiamo ammettere che la via seguita per gestire la crisi è stata molto deludente". E' questa l'opinione del ministro dello Sviluppo Corrado Passera - partecipando ad un convegno a Parigi, organizzato dal ministro dell'Industria Eric Besson, sul ruolo dell'Europa - secondo cui i governi "non si stanno muovendo con sufficiente rapidità". Per il ministro "serve un vero mercato unico europeo e c'è bisogno di maggior coordinamento" sulle iniziative economiche.

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