Gala stile Vienna con valzer e polke
DopoVerona la capitale ha da qualche anno preso ad emulare il grande Concerto di Capodanno del Musikverein di Vienna dove uno dei grandi direttori viventi (quest'anno Mariss Jansen) dirige una sequela di valzer, polke e galop della famiglia Strauss. Un'usanza che si è internazionalizzata partendo dalla imperiale degi Asburgo e che il pubblico non può solo vedere in eurovisione, ma ascoltare dal vivo nelle sale da concerto. A Roma, all'Aditorium-Parco della Musica in Sala Sinopoli (viale de Coubertin) sia domani che dopodomani (concerto alle 18,30 e alle 21) salirà sul podio un direttore di chiara fama come lo svizzero Karl Martin, più volte impegnato nei teatri italiani come la Scala, la Fenice di Venezia e l'Accademia di S. Cecilia e anche in Giappone ed in altri continenti. Attualmente ricopre la carica di direttore musicale e principale dell'Orchestra di Campinas, a San Paolo in Brasile. L'orchestra sarà la Roma Sinfonietta, compagine sinfonica duttile, più volte alla ribalta sia nei concerti dell'Università di Tor Vergata, della Istituzione Universitaria dei Concerti e dell'Accademia Filarmonica Romana che sotto la direzione di Ennio Morricone col quale collabora da una dozzina di anni. Sui leggii dei valenti professori d'orchestra saranno dunque le musiche leggere e spumeggianti di Johann Strauss & Co. con la immancabile quanto popolare Marcia di Radetzky, una volta invisa ai patrioti italiani del Risorgimento, il Valzer dell' Imperatore (Kaiservalzer), Rose del Sud, il celeberrimo Sul bel Danubio blu per chiudere in bellezza, ma anche le polke Ohne Sorgen e Auf der Jagd ed il valzer Vino, Donne e Canto. Il Gala di Capodanno capitolino però non guarda solo alla Felix Austria ma a sorpresa anche al mondo del balletto russo, a quel Ciaikovsky che ha permeato l' intera sua opera (non solo ovviamente quella concepita per il balletto) dello spirito della danza. In programma figura infatti un valzer dal romantico Lago dei cigni ed il trascinante Valzer dei fiori di Schiaccianoci, balletto dal quale è pure proposto la Danza russa, uno dei più coloriti divertissements del secondo atto ispirato alle danze nazionali ed a un folklore genialmente reinventato. Come si conviene in un immaginario Confiturenburg, il paese dei dolciumi così cari ai ragazzi protagonisti del più natalizio dei balletti. Lorenzo Tozzi