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Il catalogo dei botti sull'iPhone

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Le foto mostrate ai clienti che poi procedevano all'acquisto

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Usale ultime tecnologie per avvantaggiarsi, fare affari ed evitare la galera. Ma questa volta agli spacciatori di «botti» proibiti è andata male. Quattro di loro sono finiti in manette. Per smerciare quelli che gli artificieri della polizia hanno definito «veri e propri ordigni» che avrebbero potuto funestare il Capodanno, avevano adottato un sistema inedito. Il catalogo della «merce» era memorizzato su un iPhone e i clienti potevano scegliere i «prodotti» in base alle foto che venivano loro mostrate e, quindi, procedere all'acquisto. Un trucco, come dicevamo, che non ha salvato quattro marocchini dall'arresto. Il quartetto è stato «pizzicato» dagli agenti in via Respighi, ad Ardea. Ma il deposito del materiale era a Primavalle. Qui sono stati sequestrati 300 «manufatti esplosivi di tipo artigianale» e anche cento chilogrammi di fuochi d'artificio destinati ai circuiti di vendita illeciti. Gli investigatori hanno messo le mani pure su un mucchietto di ricevute di trasferimenti di soldi all'estero, probabilmente riconducibili all'attività dei quattro stranieri e che dimostrano come il «giro» fosse esteso e fruttuoso. Con il blitz del Commissariato Primavalle, diretto da Domenico Condello, sale a oltre 800 chili il materiale sequestrato dagli uomini della Questura. Eseguendo con efficienza il piano di controlli disposto dal questore Francesco Tagliente, i poliziotti già dalla fine di novembre hanno cominciato a passare al setaccio molte zone della Capitale per prevenire la vendita di «petardi» fuorilegge e pericolosi. Oltre che a Primavalle, considerevoli sequestri sono stati portati a termine in un garage di San Basilio e nella zona di Fidene, dove è stato denunciato un cinese che stava trasportando 300 chili di fuochi in un furgone, violando ogni norma precauzionale. Sul fronte del controllo del territorio, che ha visto impegnata una task-force di numerosi uffici della Questura, il Reparto Prevenzione Crimine e unità cinofile, sono state identificate oltre 16.000 persone e controllati 7000 veicoli. Quasi 180 gli arrestati, specialmente per furto e spaccio di droga.

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