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Erica Dellapasqua Per un presidente, quello del I Municipio, che cerca di tenere la linea del rigore, ce n'è un altro, quello del XX, che autorizza l'impensabile, come il prolungamento dei marciapiedi sulla sede stradale per garantire ampio spazio

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Comesoluzione, si è quindi pensato di sconfinare sulla carreggiata. I privati hanno subito aperto i cantieri. «È tutto regolare – ha ribadito ieri in consiglio il presidente del XX incalzato dal Pd, che sul tema ha presentato un'interpellanza – due conferenze dei servizi, sovrintendenza, municipale e uffici tecnici ci hanno assicurato che le nostre autorizzazioni sono pienamente legittime». Tutto ha origine dalla direttiva in materia di occupazione di suolo pubblico sulla sede stradale firmata da Giacomini il 18 marzo. Interpretando in maniera «estensiva» la delibera 75 del 2010 del Campidoglio, si dettano una serie di condizioni che rendono possibile l'allestimento di dehors e simili sulla carreggiata: «Che si sottraggano porzioni di strada non necessaria alla partita carrabile e pedonale, che non venga compromessa la circolazione, che l'occupazione della sede stradale avvenga mediante basi cementizie a filo del marciapiede e che il richiedente si impegni alla realizzazione di dette basi». Insomma, qualora vengano rispettati i primi due punti, il privato fa richiesta e si costruisce, a sue spese, i prolungamenti dei marciapiedi. Nessun riferimento alla metratura. Le prime due attività ad aver iniziato i lavori, a novembre, sono a Ponte Milvio e sulla Flaminia Vecchia. Entrambe stanno ultimando un marciapiede sorto sulle ceneri delle strisce bianche: saltati circa sette parcheggi e ridotta notevolmente la carreggiata. «Ma è tutto regolare – ribadisce Giacomini – Il XX Municipio è costellato di attività su strade dotate di marciapiedi le cui dimensioni non consentirebbero il rilascio di osp. Questo rimedio, invece, permette di non creare discriminazione tra gli esercenti che operano per esempio in piazza e di garantire il decoro urbano, perché il marciapiede, a differenza del legno, è il prolungamento della strada». Grida allo scandalo l'AssoCommercio Roma Nord, che annuncia ricorso al Tar: «Tra Trony, sosta selvaggia e sensi unici la zona è diventata invivibile – ha tuonato la presidente Giovanna Marchese Bellaroto – se tutti ci costruissimo il nostro marciapiede, come si riuscirebbe a circolare?».

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