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Senza le stufe a gas via ai licenziamenti

Pantheon

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In arrivo decine di licenziamenti per i dipendenti degli esercizi pubblici del centro storico, «colpiti» dai provvedimenti di rimozione dei tavolini e degli arredi esterni avviati dal I Municipio. Sei lettere dove si comunica la risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa sono già state inviate all'indirizzo dei camerieri del «Tempio Bar», il primo tra gli esercizi di Piazza della Rotonda che ha deciso di chiudere definitivamente. Abbasserà le saracinesche dal 6 gennaio e ieri ha messo un cartello dove ringrazia ironicamente il presidente del Municipio Orlando Corsetti e gli annuncia che ha licenziato tutto il personale. «Non posso più andare avanti – spiega Mario, il proprietario – è una multa ogni giorno e senza stufe all'esterno nessuno consuma nel mio locale da un paio di settimane». Mario è parzialmente abusivo, ha aumentato di qualche metro la sua occupazione di suolo pubblico e ha messo, come tutti gli altri sulla piazza, le ormai famose stufe oggetto della rimozione della scorsa settimana e della «guerra» al I Municipio dichiarata dagli esercenti del Pantheon. Oggi i titolari dei locali hanno deciso una nuova serrata. Parteciperanno anche gli esercenti di piazza Navona e Campo de' Fiori. Resteranno chiusi tutto il giorno e alzeranno la voce per dire che si sentono traditi da un'amministrazione municipale che non dialoga con loro e che non ne vuole sapere di trovare una soluzione condivisa alle problematiche in tema di occupazione di suolo pubblico. Anche per tutti loro il rischio licenziamenti è concreto. «Solo l'altro giorno – racconta Marianna Di Rienzo, dell'omonimo ristorante – abbiamo dovuto mandare via prima della fine del normale turno quattro camerieri che lavorano all'esterno. Non avevamo le stufe e quindi nessun cliente fuori. Se continuiamo in questo modo, certo che alcuni dipendenti rischiano il licenziamento». Senza riscaldamenti esterni i pubblici esercizi dichiarano cali di fatturato tra il 60 e il 70%. Hanno chiesto una tregua almeno per il periodo natalizio e, soprattutto, chiedono un'alternativa alle stufe che non possono essere tenute fuori, secondo il Municipio. Anche per questo ieri mattina dovevano incontrare il presidente Corsetti che, però, all'appuntamento non si è presentato, mandando due delegati che hanno sostanzialmente confermato la linea dura avviata dal Municipio. Ma Corsetti si difende: «Non sono andato ieri, così come non ho incontrato la Fipe-Confcommercio martedì scorso per motivi di salute. Quanto alla questione esercenti del Pantheon voglio dire che una soluzione è possibile pur ribadendo che continuerò a garantire la legalità in tema di occupazioni di suolo pubblico». La soluzione per il presidente del Municipio si chiama «mezzi di riscaldamento elettrici». «Ho chiesto ai vigili del fuoco di esprimersi sulla questione stufe. Mi hanno detto che non sono pericolose quando si usano ma possono esserlo in rimessa (vale a dire quando vengono spente e accatastate all'interno dei locali) – continua Corsetti – poi c'è la Sovrintendenza, che ribadisce che in alcune piazze storiche di Roma, come il Pantheon o Piazza Navona, mentre in altre vie del centro sono permessi, quei funghi non possono più starci e devono essere sostituiti da stufe elettriche». Per questo motivo Corsetti fa sapere che dal 27 dicembre gli esercenti che lo vorranno potranno andare in Municipio e chiedere l'autorizzazione per sostituire gli attuali funghi. «L'autorizzazione verrà data in tempi molto rapidi». Nel frattempo, però, nessuno spazio alle stufe nelle piazze storiche. «Saranno multati gli esercenti - assicura - e rimossi nuovamente i funghi».

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