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Ancora paura a Equitalia Trovato un altro plico bomba

Allarme pacco bomba alla sede di Equitalia (Foto Gmt)

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Un'altra busta esplosiva a Equitalia. Dopo il pacco bomba di venerdì scorso all'Ardeatino, sempre alla società pubblica per la riscossione dei tributi dello Stato, stavolta è stata presa di mira la sede di Lungotevere Flaminio 18. Non c'è stata deflagrazione, non ci sono stati feriti e si esclude che possa trattarsi di un'ennesima azione violenta anarchica. Ieri mattina la lettera spedita da Fiumicino è stata intercettata dal personale che raccoglie la posta in entrata e poi la smista ai vari uffici del palazzo. L'addetto ha notato della polvere nera uscire dai bordi del lembo che chiudeva la missiva, ha toccato la superficie e quando ha sentito un contenuto anomalo, somigliante a fili elettrici, non ha esitato a seguire i consigli divulgati dalla Questura. Ha chiamato il 113 dando l'allarme. Sul posto si sono precipitati gli artificieri di Salvatore Timpano e gli investigatori della Digos diretta da Lamberto Giannini. La busta di carta bianca, stretta e rettangolare, tipico formato d'ufficio, è stata disinnescata. Secondo gli esperti, l'innesco era correttamente collegato: all'apertura della busta la polvere pirica poteva brillare causando una fiammata di tre-quattro metri di altezza, provocando danni e ferite gravi. Sulla matrice dell'attentato, invece, la Digos è cauta. Si esclude la responsabilità della Federazione degli anarchici informali che il 9 dicembre all'Equitalia di via Millevoi, ha spedito il plico esplosivo partito da Milano causando il ferimento a mano e occhio del direttore della filiale. E il giorno prima, sempre dalla città lombarda, ha "imbucato" lo stesso pacco bomba contenente il medesimo foglio di rivendicazione all'amministratore delegato della Deutsche Bank a Berlino, in Germania. In quest'ultimo caso la mano potrebbe essere di un emulatore o di altri gruppi. «Ci sentiamo presi di mira», commentano alcuni dipendenti di Equitalia lasciando la sede. Ha commentato la notizia anche il presidente del Consiglio Mario Monti. Ha ringraziato le forze dell'ordine «per il loro tempestivo intervento» e ha espresso «la sua solidarietà a tutto il personale di Equitalia». Monti ha condannato «fermamente l'ennesimo atto criminale compiuto contro delle persone che compiono esclusivamente il loro dovere al servizio delle Istituzioni e del Paese».

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