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Incontro tra istituzioni per ridurre i tagli

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«Allostato attuale siamo a circa un miliardo e duecentomila euro di trasferimenti con un taglio complessivo di settecentomila euro che non è sostenibile. Dobbiamo riuscire ad ottenere qualche altro centinaio di milioni per ridurre questo taglio». L'annuncio è arrivato ieri dal sindaco della capitale Gianni Alemanno che ha precisato che, allo stato attuale, con i tagli inflitti dalle manovre al comparto del Trasporto pubblico locale, «sul versante Comuni c'è una grossa incognita perché le risorse messe in campo dal Governo sono insufficienti e rischiano di far saltare il Tpl». In particolare, «a Roma questo problema è particolarmente rilevante perché si tratta di rendere sostenibile il bilancio dell'Atac, che è stato nettamente migliorato dal punto di vista della sostenibilità economica, ma che di fronte al taglio previsto attualmente, sarebbe messo in gravissima difficoltà». Infine, il sindaco ha ribadito che, relativamente alla manovra di Governo, «non è stato fatto ancora abbastanza sui grandi patrimoni. Serve uno sforzo per ridurre le tasse su famiglie e aumentarle sui grandi patrimoni». Sull'argomento è intervenuto anche l'assessore regionale al bilancio, Stefano Cetica che ha spiegato: «È in corso un tavolo tra i rispettivi assessorati di Regione e Comune sulla vicenda del trasporto pubblico locale, resta da chiarire una parte della copertura del contratto con le Ferrovie che lo Stato non garantisce ancora con i suoi trasferimenti e sul quale grava anche il mancato rimborso, sempre da parte del governo, dell'Iva». «Le trattative con il presidente del Consiglio Mario Monti riprenderanno mercoledì prossimo (domani ndr.), ma non mi sembra che sia autorizzabile alcun ottimismo - ha continuato l'assessore Cetica - Del resto non possiamo attendere che qualcuno venga a tirarci fuori dai guai e che il governo ci assegni, o no, trenta milioni per le ferrovie». «Aspettare ad intervenire, in queste condizioni, è la cosa peggiore da fare; aspettare, cioè "non scegliere", significherebbe rinunciare al nostro ruolo con tutto quello che ciò comporta come stiamo imparando, in questi giorni, dal governo cosiddetto tecnico - ha quindi concluso Cetica - Per quanto ci riguarda abbiamo fatto delle scelte perché la fuga dalle responsabilità non è una caratteristica di questa maggioranza e soprattutto di questa presidenza».

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