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Il Campidoglio punta sui gioielli di famiglia

Veduta dall'alto della capitale

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L'altroieri l'annuncio del sindaco Alemanno della necessità di rivedere le aliquote che comporranno la nuova Imu, vale a dire Ici e Irpef sulle case sfitte. Ieri, la delibera di giunta che dà il via libera alla valorizzazione dell'intero patrimonio immobiliare di Roma Capitale e delle società del Gruppo Roma, attraverso una fase di studio preliminare e un'analisi tecnica che «consenta di attivare tutte le iniziative utili a mettere a frutto le enormi potenzialità del patrimonio dell'Amministrazione capitolina». È il momento di fare cassa, attraverso tutti gli strumenti possibili. E quello del patrimonio capitolino rappresenta senza dubbio una risorsa da sfruttare. Questo non solo in termini di rivalutazione delle rendite catastali, ricordiamo che alcune zone sono ferme al catasto capitolino ancora al 1939, ma anche di rivalutazione di affitti e di valorizzazione per eventuali dismissioni. Insomma, prima di aumentare le tasse ai romani il Campidoglio sembra volerci veder chiaro. L'obiettivo della delibera approvata ieri dal governo capitolino su proposta congiunta degli assessori al Bilancio, Carmine Lamanda, al Patrimonio, Alfredo Antoniozzi e all'Urbanistica, Marco Corsini sembra andare proprio in questa direzione. Il passo indicato è quello di un protocollo d'intesa con l'Agenzia del Demanio, l'Agenzia del Territorio e l'Anci, che ha avviato un programma di indirizzo per l'attivazione di piani di sviluppo e miglioramento della gestione del patrimonio immobiliare dei Comuni. Sarà poi istituita un'apposita unità tecnica che avrà il compito di realizzare progetti pilota sull'intero portafoglio immobiliare di Roma Capitale. L'analisi avverrà a largo raggio e coinvolgerà diversi ambiti tra cui: un utilizzo più razionale del patrimonio strumentale; il miglioramento delle performance energetiche degli edifici; la dismissione degli immobili ritenuti non strategici o non necessari ai fini istituzionali; le valutazioni estimative sugli immobili e la progettazione di Fondi Immobiliari per il collocamento sul mercato. Oltre all'unità tecnica il protocollo d'intesa prevede la costituzione, presso l'Amministrazione capitolina, di una cabina di regia che sarà formata dal Direttore Generale, dal Direttore esecutivo nonché dagli Assessori all'Urbanistica e al Patrimonio. Intanto il presidente dell'Acer, Eugenio Batelli lancia l'ennesimo allarme: «L'attuale manovra del governo Monti, rischia di dare il colpo di grazia al settore edilizio. Sicuramente la parte delle opere pubbliche è quella che sta soffrendo di più». Per quanto riguarda l'Imu, «per un appartamento di 50 metri quadri, dove la vecchia Ici incideva per 200 euro - spiega Batelli - con gli attuali conteggi gli euro diventano 400. Questo significa che tutto il mercato della casa subirà contraccolpi». Conti che il Campidoglio sta cercando di non far salire proprio attraverso un efficentamento del proprio patrimonio immobiliare che soffre ancora di lacune enormi, come la storia raccontata qui accanto dimostra.

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