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La generazione «Tre metri sopra il cielo»: il rito non si tocca

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Èdifficile incontrare un adolescente che ammetta candidamente, davanti ai compagni di scuola, di aver chiuso il lucchetto dell'amore sulla torre di Ponte Milvio e aver gettato la chiave nel Tevere. C'è pudore, imbarazzo e terrore di essere presi in giro. «Ma che sei matto? I lucchetti sono roba da tamarri. Era un'usanza in voga qualche anno fa. Roba superata. Andava di moda nel 2007!» In effetti i sedicenni di oggi (quelli che leggono i libri), dopo essere stati coinvolti nel ciclone delle saghe vampirische d'Oltroceano sono approdati altrove. Dice Filippo: «In particolare le ragazze (perché Moccia dai maschietti viene considerato uno scrittore rosa) ora sono tutte prese dai romanzi di Fabio Volo. Va a capirle!». Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Perché al primo amorazzo sono tutti lì sul ponte degli innamorati. La tentazione è forte, il rito del lucchetto fin troppo intrigante. Anche se non hanno mai letto i libri di Federico Moccia (e forse non li leggeranno mai). Però i film basati sui romanzi li hanno visti e rivisti tutti. Citano frasi, imitano i personaggi principali. La fascinazione del mondo mocciano sugli adolescenti non è mai venuta meno. Un fenomeno che ha contagiato anche altri paesi europei. Ponti con i lucchetti ci sono pure a Parigi, Praga e Pecs in Ungheria. Le imitazioni crescono come i funghi anche in altre località italiane. Forse perché se ne è parlato tanto, i lucchetti di Ponte Milvio sembrano avere però più poteri degli altri. «La distesa di lucchetti per quanto poco estetica, fa una certa impressione e sembra meritare il proprio spazio con il proprio valore di testimonianza» spiega un blogger su un sito specializzato che lancia l'allarme sulla rimozione delle ferraglie. «Mi pare un'usanza come un'altra, non più stupida o più romantica di altre, certamente più giovane e meno perfezionata del regalo dell'anello, del finto sbadiglio come scusa per un braccio sulle spalle o della serenata. Chiaro che in molti casi non è sostenibile e in generale invade forse troppo lo spazio pubblico (come la serenata, che infatti ha partorito l'usanza della secchiata d'acqua da parte del vicino) ma ormai fa parte della tradizione». Talmente vero che ormai, perlomeno a detta di Moccia, davanti a Ponte Milvio si fermano i pullman dei turisti. Per fotografare il ponte degli innamorati: altro che Massenzio e Costantino! Nat. Pog.

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