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«Se vuole risparmiare il governo chiuda l'Agenzia del farmaco»

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Losuggerisce polemicamente il presidente di Federanziani Roberto Messina, criticando l'imminente liberalizzazione dei farmaci. «Non si comprende infatti quale sia ormai il ruolo dell'Aifa, quando lo Stato decide di procedere per conto proprio in tema di farmaci, anteponendo le ragioni del mercato e della grande distribuzione a quelle della sicurezza e della privacy». Gli effetti dell'articolo 32 del decreto Monti, che prevede la liberalizzazione dei farmaci di fascia C e dei prezzi, secondo la federazione della terza età saranno infatti «devastanti» proprio in termini di tutela dei dati sensibili e sicurezza dei cittadini, soprattutto degli anziani, che si troveranno così a perdere il loro punto di riferimento sul territorio, ovvero le farmacie, e a essere bersagliati da strategie di marketing su un tema sensibile e delicato come la salute. Mentre sugli effetti della Manovra sulle pensioni, interviene il presidente commissione politiche sociali, Giordano Tredicine, spiegandi che «la decisione del governo Monti di depositare in banca tutte le pensioni sopra i 980 euro non fa altro che agevolare le banche e creare notevoli difficoltà agli anziani . Gli ultrasettantenni abituati alla piccola gioia mensile di ritirare in contanti la pensione non potranno più tenere a portata di mano il loro gruzzoletto». Un danno non da poco.

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